8 CRONOLOGIA STORICA essi furono spediti a Bahia in traccia d’armi. Nel tempo stesso Camaram ed Enrico Dias accettarono l’invito di Vieira e si posero in cammino. Allora quest’ultimo, di concerto con Cardozo, risolvette di comunicare a’suoi amici il piano di rivolta. Invitolli quindi ad una festa, sul finire della quale comunicò loro il suo disegno di liberare Pernambuco o di morire in quest’intrapresa; e richiamandosi al loro patriottismo (i), fece ad essi conoscere i suoi preparativi. Espressero tutti il desiderio di vedere Cardozo, ed il giorno seguente si riunirono di nuovo in una campagna di Vieira, ove Cardozo confermò loro ciò che già sapevano intorno all’ approvazione del governatore di Bahia e del cammino delle truppe di Camaram e di Enrico Dias, e tutta l’assemblea proclamò allora Vieira a capo dell’insurrezione. Due giorni dopo ritornarono ad annunziargli, avere il gran consiglio avuto sentore della loro unione, e conoscere tutti i loro nomi ; proporre eglino quindi di trattar con esso, a patto d’ottenere un salvoconaotto per proteggere Cardozo e le sue genti nel loro rilorno a Bahia. Informato quest’ultimo di tale disegno, minacciò di rivelare ì nomi dei veri autori della rivolta, ed indirizzò una lettera a Vieira per confermare quest’intenzione ed annunziargli la sua partenza per a Bahia. Era il gran consiglio per verità avvisato della congiura, ma non osava farne carcerare gli autori temendo d’eccitare una insurrezione, cui mancherebbeglì i mezzi di soffocare, e si limitò quindi a chiedere pronti soccorsi. In pari tempo inviati di Cardozo giunsero a San Salvador; ed avendo il governatore promesso ad essi di assisterli nella loro resistenza contra l’oppressione degli olandesi, vennero a raggiungere Cardozo con quaranta avventurieri che li fece nascondere ne’boschi, ed a’ 3uali Vieira diede patenti ed istruzioni militari, fornendoli ’armi e di munizioni. Informato il consiglio di questi preparativi, tentò più volte d’impadronirsi di Vieira, senza però potervi riuscire; essendo questo capo protetto da un centinaio di negri fedeli armati di chiaverine, d’archi e di freccie, e ritraendosi la notte ne’boschi in compagnia di (i) Il di lui discorso trovasi nell’opera intilolata Castriotu Lusitano, parte l, lib. V, umn. 40.