XXVI. dal 1823 al 1848. Ai cittadini dunque stavano a cuore i privilegi, le tradizioni, il portofranco; e come li ebbero ottenuti, si diedero con tutte le forze a promuovere l’incremento del commercio, le cui relazioni, interrotte per le guerre napoleoniche, si riannodarono felicemente coll’Istria, colla Dalmazia, coll’Italia, colla Grecia, ecc. Ma Fiume, appena rientrata nei traffici, si trovò dinanzi a una grande concorrente: Trieste, che andava a sostituire Venezia, alla quale, dopo il colpo fatale del 1797 e la occupazione austriaca del 1815, npn fu più possibile rialzare il capo. L’unico grande impaccio allo scambio dei prodotti derivava dalla mancanza di navi; e a questo provvide con sollecitudine la bella intraprendenza di Gasparo Matcovich, strenuo difensore dei nostri diritti ed esperto negoziante, il quale fondò un grande cantiere navale. L’arsenale sorse in tempo breve dietro l’odierna pescheria. Ivi si costruivano bastimenti a vela grandi