DELL’ AMERICA	69
fuoco. Finalmente dopo un viaggio faticoso di cinque settimane e di cinquecenventi miglia, giunsero alla serra d’ Ibiapaba (1), ove Ribeiro, dagl’indiani amichevolmente accolto, scrisse il credo in versi della lingua de’ tupi, e lo insegnò a cantare a’fanciulli.
     A sessanta leghe da quella stazione trovavasi la fortezza di Ceara, in vicinanza alla quale erano due villaggi d’indiani convcrtiti e due tribù di tapuyas che vivevano in pace co’ portoghesi, ma in guerra fra loro. Alcuni individui d’una di queste tribù, chiamati jaguaruanas, erano occupati a tagliare legname violetto pel capitano di quel forte, allorché una mano dell’altra tribù di guanacesi piombò sovr’essi e rapile loro mogli e i loro figli. Il capitano del forte venne in loro soccorso con un distaccamento di soldati; i guanacesi in numero di cinquecento si trovavano fortificati in un bosco, ma dietro invito de’ soldati resero le loro armi per mettersi sotto la protezione de’ portoghesi, ed un istante dopo furono tutti da questi trucidati. Sorse allora d’ogni parte un grido generale d’ ¡»degnazione contra i portoghesi tra gl’ indiani di Ceara, i quali minacciarono la fortezza ed i due villaggi d’indiani convertiti. Il comandante affrettossi d’ invitare i gesuiti d’ Ibiapaba acciò si recassero prontamente in di lui soccorso, e giuntovi Ribeiro riuscì a ristabilire la pace. Ritornando nella serra, intese da Vieira avere il provinciale spedito istruzioni per abbandonare la missione e ritirarsi a Maranham. Comunicatele ai royaleti, invitolli a trasportarsi a Maranham pel servigio di Dio e della provincia; ma uno de’ capi gli rispose che quanto al servizio del re, Ibiapaba gli apparteneva del pari che Maranham, e quanto a Dio, egli era dappertutto. Gli ordini del provinciale non giunsero che dopo diciotto mesi, allorché la missione ebbe ordine dalla corte di continuare colà i suoi lavori. Fu quindi aperta una comunicazione tra Pernambuco e Maranham, c Vidal traslocato a quel primo governo, vi si recò viaggiando per terra , e don Pedro de Mello gli successe (2).
      (') Vocabolo che, nella lingua tupi, significa terra dirupata.
      (a) Andrea de BarroSj lib. li, § 220-251.