DELL’ AMERICA 93
tennero soccorso da un pirata chiamato don Giovanni di Lima che infestava que’mari.
La nuova di quest’insurrezione eccitò una grande inquietudine a Lisbona. Essendosi i francesi stabiliti a Caien-na, potevano rinnovare il loro disegno d’uno stabilimento sull’Orellana e le loro pretese sul Maranham; bisognava quindi spedire un nuovo governatore d’un ingegno, d’una • probità e d’un coraggio riconosciuti; e fu scelto per questa missione Gomez Freyre d’Andrada, che riuniva tutte queste qualità (i). Munito di pieni poteri, imbarcossi egli a bordo del naviglio Conccizain e giunse il i5 maggio nella barra di Maranliam, ove gettò l’àncora. Vollero Beck-man ed i suoi sozii opporsi al suo sbarco, ma entrato Frey-rc nel porto spedi una lancia montata da due officiali con cinquanta uomini che presero possesso di alcune batterie. Discese in pari tempo a terra lo stesso governatore ed i rivoltati presero la fuga. I membri della comarca giunsero per ricevere Gomez Freyre, il quale preso possesso del governo senza resistenza, pubblicò una grida, oflrendo un generale perdono, tranne che ai capi della rivolta, Eugenio Ribeiro, Manuele Serrani e Giorgio de Sampayo. Beckman si ritirò nelle sue terre sul Meary alla distanza di sessanta leghe, ove fu arrestato da un giovine chiamato Lazzaro de Mello di cui era padrino e tutore.
L’ingrata condotta di Mello eccitò tanta indignazione ne’soldati che ricusarono di obbedirgli e la di lui morte accidentale fu considerata come un giudizio del ciclo.
i685. Malattia pestilenziale. Nel i.°decembre ebbe luogo un’ecclisse lunare, ch’era stata alcuni mesi innanzi preceduta da una del sole. Questi fenomeni furono da un celebre astrologo, il padre Valentino Extancel, considerati siccome precursori di grandi calamità. Una malattia pestilenziale, chiamata Bicho, scoppiò a Pernambuco e rapì al Recif oltre a duemila persone, invadendo quindi Bahia, ove pure mietè un numero grande d’individui tra’quali si trova-
(0 Era stato creato cavaliere sul campo di battaglia in età di quindici anni. Era nipote di Giacinto Freyre d’Andrada, biografo di don Giovanni de Castro.