zg6 CRONOLOGIA STORICA ne di questa convenzione, un cordone di truppe indigene e due vascelli guardavano a vista i portoghesi, il di cui numero si assottigliava colla diserzione. Ritornarono però alle prime loro risoluzioni, dichiarando che non sarebbero partiti se non che costretti dalla forza. In questo momento di crisi, il principe reggente sali a bordo d’una fregata, cui dispose alla pugna, del pari che le scialuppe cannoniere, mentre le truppe brasiliane occupavano la spiaggia sotto il comando del generale Corrado. Spedì allora 1’ invito agli officiali portoghesi di affrettare 1’ imbarco delle truppe, ed esigendo queste tre mesi degli arretrati de’loro stipendii, il principe promise di soddisfarne uno, e di dare il rimanente allorché fossero salite sulle navi da trasporto; ciò che fu nuovamente ricusato. Nel 9 febbraro don Pedro avea disposto il piano definitivo d’assalto, ma nel giorno seguente le truppe consentirono ad imbarcarsi, e nel giorno 16 fecero vela per a Lisbona, tranne quattrocento uomini che furono incorporati nelle truppe brasiliane a Pernambuco. In un’assemblea composta di militari del paese, di membri del clero e de’ principali abitanti, fu riconosciuto, essere inutile la presenza de’ portoghesi, e la giunta invitata a farli imbarcare per a Lisbona eseguì questa decisione. 1822. Frattanto le cortes spedirono a San Salvador il generale Madeira, brasiliano di nascita, nominato dal re governatore civile e militare, in sostituzione di Manuele Pedro de Freitas Gamaraez. I portoghesi aveano molti partigiani a San Salvador, ed il generale Madeira, giunto alla testa di ducento europei, intimò a Gamaraez di dimettersi dall’autorità; ma questi, sostenuto dalle truppe del paese e dal popolaccio, vi si rifiutò. Nel 17 febbraro fu data rimpetto al palazzo una pugna, nella quale i brasiliani furono disfatti con perdita di ducento a quattrocento uomini. Essi si ritrassero nel forte di San Pedro, e poscia nell’interno del paese, avendo gli europei perduto soltanto trenta dei loro. Il generale Madeira riuscì pure ad impadronirsi del porto di Bahia e delle città di Maranham e Para, ma senza poter esercitare veruna autorità fuori delle loro mura.