DELL’ AMERICA t3 spatio di cinque giorni, ottocento d'essi si recarono al luogo di ritrovo con trenta fucili; la maggior parte degli altri erano armati di dardi (chuzos) e di picche di legno duro abbruciate all'’ estremità. Con questa forza Vieira marciò verso San Lorenzo ed abbattutoci i» un corpo di cinquanta soldati olandesi ed alcuui indiani clic scortavano un convoglio di farina per al Recif, uccise tredici de* primi ed otto degli altri. Sapendo Blaar avere gl’ insorti abbandonato il niu-cambo, spedì alcuni distaccamenti verso Garassu ( Jgua-rassu), i quali abbruciarono le case e massacrarono gli abitanti. Effettuata poscia la sua congiunzione con Ilaus, quest’ultimo assunse il coniando. Vieira, non osando arrischiare un combattimento a San Lorenzo, senza il soccorso di Camaram e Dias, abbandonò quel luogo, e tragittato il Capibaribe sovra una zatta (jangada) che portava otto o dicci uomini, marciò verso il Ilio Tapicura (i) (Ilapicuru) e prese posizione in un luogo appartenente a Belcbior Hodrigues Covas. Avendo colà molti de’ suoi esternato il desiderio di abbandonarlo e di ritornare alle case loro, egli li-arringò e minacciò di far impiccare quelli che volessero sedurre gli altri; e per difendersi da qualsiasi tentativo d’assassinio creò una guardia del corpo che non lo abbandonava giammai, e collocò due soldati fedeli nel luogo in cui apparecchia'ausi i di lui cibi per impedire che non lo avvelenassero. Non avendo chirurgo^ e sapendo esservi nel distretto di Sant’Amaro un medico francese chiamato Mestrota, spedì alcuni uomini per condurlo al campo. 11 di lui piccolo esercito fu ben presto rinforzato da quattrocento insorti condotti da Moribeca e da Santo Antonio do Cabo dal capitano maggiore Giovan Soarez di Albuquerque. Questo rinforzo giunse assieme ad Amador d' Araujo e le sue genti, seguiti da sette indiani armati di fucili bi-scaglini, ed i quali annunziarono il vicino arrivo di don Antonio Filippo Camarao e di Enrico Dias. (l) Castrioto Lusitano.