DELL’ AMERICA 83 miniera d’argento, cui s’impegnava d’indicargli a condizione di ottenerne una ragionevole ricompensa, spedì il governatore il proprio figlio Giovanni Furlado de Mendo-za a Lisbona per comunicare questa novella alla corte. Il naviglio fece però naufragio sulla costa di Feniche ed i dispacci ed il saggio della miniera furono perduti, e Giovanni Furtado, che sfuggì al disastro, fatto conoscere l’oggetto della sua missione, il governo imbarcò quant’era necessario pel lavoro delle miniere; ma prima dell’arrivo del naviglio, quegli che ne avea rivelato l’esistenza, morì senza lasciarne alcun indizio. Fece tuttavia il governatore alcune ricerche e non trovò che ametiste, topazi e cristalli, di che concepì tanto cordoglio da soccomberne. Secondo l’ultima di lui volontà, il senaclo da Cam ara, i nobili e le autorità erano incaricati di eleggere i di lui successori quali furono il cancelliere del Relazam o corte suprema di giustizia, il senhor maestro di campo, ed il senhor giudice della camara, discendente di Camararu (i), i quali confermati dal principe don Pedro governarono per tre anni e furono surrogati dal maestro di campo generale Rocco da Costa Barretto (2). 1674- Princìpio della conquista della provincia di Piauhy (3), per opera del paulista Domingo /orge e di Domingo Alfonso de Maffra. Quest’ultimo possedeva Una grande tenuta ed alcuni pascoli (fazenda de criar gado) sulla sponda settentrionale del Rio Francisco, che fu molestata dai naturali del centro di Piauhy. Risolvette quindi d’intraprendere la conquista di quel paese verso il nord, ed a quest’uopo ragunate molte genti, superò la serra di Dous Irmaos 0 de’Due Fratelli, ed incontrò Domingo Jor-ge che occupavasi a rapire gl’indiani. Assaliti dalle loro forze riunite, furono costretti a fuggire. Partito 1’ ultimo co’suoi schiavi, divenne l’altro padrone del paese, e fu (1) Agostino de Azevedo Monteiro, Alvaro de Azevedo ed Antonio Guedes de Brito, discendente da Caterina Alvares e da Diego Alvares Correa. (2) Rocha Pitta, lib. VI, 86-90. (3) Cosi chiamata dal fiume che l’irriga, e eh’è un affluente del Bar-naiba.