DELL’ AMERICA 4^ ra la vostra moderazione, la vostra energia ed il progresso vostro nella civilizzazione. Un principe malvagio, nutrito da violente passioni e da pregiudizii antinazionali, è stato vinto dalla forza della pubblica opinione si gloriosamente pronunciata. L’audacia d’un partito che si sosteneva in nome dell’imperatore, gli oltraggi che abbiamo sofferto da una iazione al Brasile sempre nemica, l’innalzamento al mi» nistero d’uomini tirannici ed inetti, ci avevano armato di coraggio. Sotto la protezione del genio tutelare del Brasile, la forza armata ed il popolo vi hanno affrancato dai nostri nemici. In adesso, cittadini, abbiamo una patria, possediamo un monarca, simbolo della vostra unione e dell’ integrità dell’impero, il quale, essendo elevato frammezzo a noi, sarà dalla culla nutrito coi principii della libertà americana ed attaccato al paese clic gli ha dato la nascita. La triste prospettiva dell’anarchia e della separazione delle provincie disparve. Un avvenire più felice si dispiega a'nostri occhi. Il nostro patriottismo c l’inevitabile coraggio dell’esercito brasiliano hanno provalo la falsità dei sogni insensati della tirannia. Che una sì bella vittoria rimanga senza taccia! Cittadini, mostrate che siete degni di quella libertà che respinge tutto ciò ch’è impuro per abbracciare i più nobili ed i più elevati sentimenti! » Il vescovo termina il suo discorso con queste parole: « Viva la nazione brasiliana! viva la costituzione! viva l’ imperatore costituzionale senlior don Pedro II (1)! » Nel giorno la l’ex-imperatore indirizzò a’suoi amici una lettera d’addio, così concepita: « Attesa l’impossibilità di vedere separatamente tutti i miei amici per dar loro un addio, ringraziarli de’loro servigi e pregarli di perdonarmi i torti involontarii che potessi loro aver fatto, scrissi questa lettera che perverrà ad essi col mezzo della stampa. » Io mi ritiro in Europa, meco portando le più toccanti rimembranze del mio paese, de’miei figli e di tutti i miei fedeli amici. Il cuore il più indurito sarebbe straziato dalla perdita di così cari oggetti; ma io devo que- (1) Diario do Bradi, num. 77, 9 aprile i832.