/|3o	CRONOLOGIA STORICA
in libertà chiedendo di vedere l’imperatore. Questo principe fece rispondere che avrebbe ricevuto una deputazione di due o tre individui, ed i soldati ritornarono alle loro caserme. Gl’irlandesi in numero di cinquanta in sessanta, avendo avuto notizia di ciò che succedeva, si recarono a San Cbristovao per far causa comune coi tedeschi. Allora l’ammutinamento divenne serio, dacché forzarono i magazzini di munizioni, assalirono i quartieri degli ufficiali e li saccheggiarono. Nel giorno seguente furono raggiunti da altri tedeschi che ritornavano da Fernambuco, e che non erano meno disposti alla rivolta. Il loro maggiore nominato Teola, cui accusavano d’aver rubato le loro paghe, fu ucciso e due ufficiali furono feriti nell'atto in cui volevano salvarsi. Frattanto si sparse il romore che i due reggimenti tedeschi marciavano dalle due estremità della città per congiungersi agli irlandesi nelcampo d’ Acclamazao ad oggetto di saccheggiare ed abbruciare le abitazioni. Il ministro della guerra San Barboso diede ordine alle truppe brasiliane di prendere le armi, ed ingiunse al comandante conte di Rio Pardo di non dar quartiere e di sterminare tutti gli stranieri. Furono adoprati contr’essi i brasiliani poveri ed i negri o niolctjues armati di coltelli e di pugnali; ed il campo d’Acclamazao del pari che le strade adiacenti furono ben presto coperte di morti c di feriti. Il governo s’indirizzò ai ministri inglesi e francesi per avere soccorsi di truppe dai vascelli da guerra della respettiva loro nazione che si trovavano in rada, domanda che fu accordata. In pari tempo un battaglione d’un reggimento di milizie di Minas Gcraes con alquanta cavalleria ed un pezzo da campagna si recò sul luogo per ristorarvi l’ordine. Gl’ insorti, fra’quali circa ducento irlandesi, non aveano clic cinquanta o sessanta fucili strappati dalle inani «Iella polizia e mancavano di munizioni. Non potendo più resistere si ritrassero nel 12 giugno alle loro caserme, dopo tre giorni di tumulto. Il numero degli uccisi oltrepassò i sessanta, e più d’un centinaio furono i feriti; gli schiavi continuarono i loro assassini nelle vie, e per mettervi un argine si dove’proibire l’uso delle armi a tutti ed in partico-lar modo agli schiavi.
     Il	governo si decise allora di rinviare gl’irlandesi, ed Aston, secretano della legazione inglese, cercò di riunirli