DELL’ AMERICA Nel 7 marciò contra la fabbrica di zucchero di Cunhau (Engenho), ove gli olandesi tenevano una forte gucrnigio-ne. Avendo Dias minacciato d’incendiaria col legname eh’ era ammassato all’intorno, il comandante spaventato si arrese, e Dias ritornò in trionfo al campo coi prigioni e col bottino. La domenica seguente il vicario generale, Domingo Vieira de Lima, ordinò di celebrare questa vittoria mediante l’eucaristia, ringraziando Dio di questo trionfo sull’eresia. L’ esercito vittorioso, seppelliti i morti e curati i feriti, si ritrasse nella nuova fabbrica di zucchero ( Engenho JSo-w), situata sullo stesso monte verso il nord, sulla via che conduceva al campo (i). 1649. Malcontenti della condotta dell’ ambasciatore Francesco de Sousa Coutinho, gli Stati lo stimolarono ad abbandonare l’Olanda, dicendo aver essi impiegato tutti i mezzi per lar osservare il trattato del 1641 ma senza frutto; e voler essi frattanto ottenere giustizia colla forza delle armi. La corte di Portogallo , elesse un ministro per surrogarlo, ma morto questi improvvisamente, Coutinho fu dalla corte di Olanda invitato a chiedere nuove lettere di accreditazione per conferire sovra importantissime materie. In pari tempo il di lui secretario, francese di nazione, s’ impegnò con uno de’suoi compatriotti, impiegato de’ministri olandesi, a comunicar loro i dispacci del re; ma il secretario prevenne l’ambasciatore di quest’offerta, cd egli ne approfittò per ingannare compiutamente i ministri mediante istruzioni da esso dettate sulle carte che portavano in bianco la firma del re. Sousa Coutinho fu richiamato, cd Antonio de Sousa de Maccdo che gli successe, giunse nel mese di settembre i65o ed attese varii mesi senza ottenere udienza, e finalmente ammessovi nulla potò negoziare circa il Brasile; e spirato frattanto il trattato de’dieci anni, abbandonò l’Olanda. Seconda battaglia di Guararapes (2), nel 18 febbraro. (1) Castrioto Lusitano, lib. IX, 36. (2) Nieuhoff narra una baltaglia, la quale, giusta la data, dev’essere la prima. I’arla tuttavia anche dell’ altra, ma non ne reca le particolarità.