364 CRONOLOGIA STORICA vavano dodici vascelli, e la città ed i forti erano difesi da cencinquantasei pezzi di cannone. Essendo il vescovo defunto, era stato surrogato da don Francesco de Moura Rotini, il quale teneva sotto i suoi ordini novecento uomini, provenienti da tre rinforzi giunti dal Portogallo per soccorrere le piazze più deboli. La flotta riunita entrò il 29 marzo nella baia, e Schoutens credette sulle prime fosse quella del di lui paese ch’era da lui attesa di giorno in giorno. Il 3i sbarcarono rimpct-to al castello di Sant’Antonio tremila uomini d’infanteria castigliana, millecinquecento portoghesi e cinquecento napolitani, ed in pari tempo la flotta intercettò tutti i soccorsi. Riuscirono ad aprire una trincea ed a piantare una batteria di trentasctte cannoni. Gli olandesi effettuarono una sortita con due corpi, ciascuno di trecento uomini, contra la posizione di S. Dento, ed uccisero molla gente. Tra i morti trovavasi il maestro di c.impo don Pcdro Oso-rios. Tentarono poscia gli assediati di abbruciare la flotta che bloccava il porto, e fecero a quest’uopo uscire durante la notte due brulotti. In pari tempo i battelli di guardia scorsero che la flotta olandese appareccbiavasi alla fuga; quella di Spagna si mise in mare per inseguirla e la pose iu gran pericolo. Ritornò quiudi alla stazione per abbruciare le navi olandesi che ripararono sotto i forti; ma scavato un passaggio per l’artiglieria fra le rupi, furono fulminate e la maggior parte colate a picco da due batterie collocate sulle rupi stesse. Dopo quest’evento, la guer-nigione olandese, forte di duemila uomini, assai malcontenta del proprio comandante, lo destituì e fece prigione, metten* do in di lui vece il capitano Giovanni Quif; ma le truppe straniere inglesi e francesi erano stanche dell’assedio, e Quii, avendo invano cercalo di rianimare il loro coraggio, fu costretto ad arrendersi, u II 28 aprile, dice Laet, questa r città fu ripresa, in parte a cagione della viltà del gover-r natore, in parte pel tradimento di alcuni capitani e sol-» dati, con grande disonore degli uni e degli altri (1) ». (1) De Laet, Novus orbis, lib. XV, '•ap. a3. Partim prarfetti militarli ignavia, partim quorundum tribunorum et mililum perfidia, utrorum-t/ue non levi injamia.