374 cronologìa storica al nord della città d’Olinda. Quest’ officiale rinviò i navigli, ritenendo soltanto alcune scialuppe cannoniere e quattro pezzi da campagna, e marciò il 16 febbraro contra Òlinda in tre colonne per la spiaggia del mare. L’ anteguardo composto di novccentrentaquattro uomini era guidato dal tenente colonnello Stein Callcufcls, ed il retroguardo di novecen-sessantacinque, da Foulques Honcq. Gli abitanti, al suo approssimarsi, abbandonarono la città, seco portando i loro elietti più preziosi, e si rifugiarono ne' boschi. Il generale olandese al Rio Docc, provò qualche resistenza da parte d’ un corpo di truppe composto di cinqueccncinquanta uomini di fanteria, cento cavalieri e duecento indiani. I primi erano comandati da tre capitani Francesco Becerra, Filippo Paez e Giovanni Gucdaz Alcolorado; gli ultimi da Antonio Filippo Camaram: ma all’appressarsi di tre scialuppe cannoniere, questi capitani, credendosi tagliati fuori, fuggirono malgrado tutti gli sforzi usati dal loro generale per raccozzarli. Wardenburg condotto da un mulatto prigioniero giunse 10 stesso giorno nella parte alta della città, atterrò la porta del collegio de’gesuiti e quella del convento di san Francesco difesi da alcuni soldati, e disponevasi a dar l’assalto ad uu ridotto all' ingresso della citta, ove fu condotto il 2 marzo da due olandesi al servizio del Portogallo, Adriano Frank e Cornelis Jan. Cinquecento uomini condotti dal maggior Scliuttc, cui I' ammiraglio avea sbarcati al mezzodì della città per soccorrrere Wardenburg, vi entrarono senza resistenza. La città fu abbandonata al saccheggio, ma il bottino non fu importante, perchè gli abitanti avevano asportato 11 (6 tutto ciò ch'eravi di più prezioso, lasciato avendo soltanto vino, olio ed alcune farine di Spagna. Le truppe d'Albuquerque disertavano in tanto numero che non erano più sufficienti a guernire i furti. Avendo perduto ogni speranza di conservare il Recif, abbruciò il 27 le navi in numero di trenta e tutte le mercanzie, compresevi ventimila colie di zucchero (■). Judea Antonio Diaz, eh'atea dimorato molli anni nel paese, ed adunato una grande fortuna. {■) Gli »lutici olandesi dicono venti navigli, diciassette casse di iuc-