DELL’ AMERICA 97 incoraggiata la coltivazione del canape nell’isola di Santa Catharina ed a Rio Grande di San Pedro. Poponi acquatici. Si maturano in tutto l’anno nella capitaneria di Piauliy. Cotone. Nella Paraiba, la coltivazione del cotone sostituisce quella della canna di zucchero, perchè il primo soffre meno per il secco e si vende con più profitto in Inghilterra. In molte capitanerie il suolo è così ferace da produrre il trecento od il quattrocento della semenza sparsavi. Il riso dà un prodotto di cento per uno nel distretto d’ilha Grande; il mais da quaranta in cinquanta. Nel 1801 esistevano, nella contrada irrigata dal Muriahe e dal Parahyba, ducentottanta molini da zucchero, di cui novanta davano un considerevole prodotto. Una piantagione con cinquanta schiavi somministrava annualmente circa cinquemila arrobas di zucchero (1). Secondo Koster, le piantagioni di zucchero a Fernambuco sono valutate da sette ad ottomila lire di steriini e quelle dell’interno da tre a cinquemila lire pur di steriini. Durante il dominio degli olandesi, la coltivazione nella provincia di Pernambuco si estendeva soltanto lungo la costa dal Recife insino a Pottengy, e per venti miglia nell’ interno. Nel 1554 furono introdotte dalla Spagna alla Piata vacche e tori, che si moltiplicano nel Brasile molto più che nell’Europa, ma vi sono più piccoli e di carne inferiore. Nella capitaneria di Piauhy, una Jazenda produce annualmente da ottocento a mille vitelli. In passato un quinto apparteneva alla corona, un quarto al vacjueiro. Si esportarono da ducencinquanta in trecento bovi, e si serbarono le vacche. 11 rimanente rimase distrutto dalla siccità, dalle erbe velenose, dai jaguari, dai serpenti e dalle zanzere (2). Nella provincia di Rio Grande do Sul, il vitello è il nutrimento favorito. Si racconta che se ne uccideva uno ad ogni pasto, e se due uomini pranzavano insieme, se ne uccidevano due, acciocché ad ognuno toccasse una lingua. (1) Cor. Braz., II, 47. (a) Cor. Braz., II, art. Piauhy.