DELL’ AMERICA i93 Nel 1661 un considerevole numero di tupinambas consentì a formare alcune particolari colonie, e furono impiegati nella guerra contra le altre nazioni avvezze a rispettare ed a temere il loro nome. Oggidì (l'J'jS) se ne trovano, dice l’intendente della capitaneria di Rio Negro, nelle tribù delle città di Conde, Caete ed Azevedo; ma vi esistono senza gloria e senza nome. I tupinambas di Seregipe del Rey furono, verso l’anno 1697, soggiogati da alcuni coloni portoghesi e dai mis-sionarii gesuiti. Nel 1789, in occasione del viaggio del capitano Pe-dro Texeira, ve n’era una tribù sulle sponde della Madeira, ed i viaggiatori tedeschi Spix e Martius raccontano esistere ancora un piccolo numero di tupinambas sfuggiti alle continue guerre fatte contro di loro nel villaggio di Tu-pinambarana, ora Villa Nova. Hans Stade ci ha dato il primo la storia dei tupinambas, nella sua opera intitolata : JVahrhciftige Historia und Bcschreibung einer Landerhqfle, ovvero storia veritiera e descrizione d’ un paese del Nuovo Mondo, abitato da popoli selvaggi, nudi, crudeli ed antropofagi (1). L’autore del Rotciro geral, ecc., dà molti particolari intorno a questa nazione (2), e così pur quello della Corografia Brazilica (3). I naturalisti tedeschi Spix e Martius hanno osservato con ragione, che i popoli del continente americano offrono, nella storia loro particolare, alcune emigrazioni simili a quelle che condussero in Europa gli abitanti delle alte regioni del centro dell’ Asia. Le ricerche d’ un celebre viaggiatore sembra che abbiano posto fuori di dubbio che la direzione di queste emigrazioni sia stata sempre dal nord al sud. Ma oltre questi grandi movimenti di popolazione, ve n’ebbero di parziali in diverse direzioni. Per esempio, 1’ arrivo degli europei sulla costa del Brasile ha probabilmente ricacciato nell’ interno le tribù più possenti, mentre le altre, pen- (1) V. Francfort, i536, un voi. in 4-* (2) V. capii. 150-176. (3) V. 11,92, uà, 140, i55, i56, 261, 973, 373, 374, 377, 395, 3i4.