,oa CRONOLOGIA STORICA esercitava ancora il suo mestiere di stovigliaio in età di ccnvcnlotto anni, all’ Aldeja d’Aracaju, vicino alla foce del fiume Cotinguiba. Egli lavorò alcun poco sino nel giorno stesso della sua morte, ch’ebbe luogo due anni dopo (i). A Montalegre, situata sulla riva sinistra del Maran-li3m, il vescovo rinvenne un indiano centenario il quale conservava ancora molta salute e vigore. Ve n’erano altri tre che si supponevano essere più vecchi. A Cariazedo un indiano centenario aveva una moglie ad un dipresso della stessa età, della quale era geloso (2). Gazai assicura che varii individui di diverse caste della capitaneria di Minas Geracs hanno vissuto cento anni. Saint-IIIIaire allenila che Joam Gonzalvez da Costa percorse le foreste in età di cento anni. Malattie. Le malattie più comuni sono i catarri, i reumi, le infiammazioni, e le coliche violente. Piso osserva (3) che il mescuglio di tre diverse razze, europei, africani ed americani, avea prodotto nuove malattie, od avea talmente modificato la costituzione fisica dei brasiliani, che i più abili medici erano imbarazzati de’nuovi sintomi. Nell’anno 1556 i naturali del paese, ove sbarcarono i francesi condotti da Villegagnon, furono assaliti da una febbre perniciosa che ne rapì ottocento. Si era lor fatto credere, secondo racconta Lescarbot, che Villegagnon fosse quegli che li facesse morire. Nel 1621 il vaiuolo esercitò grandi stragi tra gl’indiani civilizzati di Maranhain. Nel 1642 una malattia epidemica devastò Fernambuco e le provincie del mezzodì, ed in pari tempo il vaiuolo menò grande strage, e fece perire oltre a uiillecento schia- vi negri. Nel i645 scoppiò una malattia epidemici a Parahy-ba, e si propagò al campo de’portoghesi, ove fece grandi stragi. Gli ammalati soffrivano una forte oppressione al (1) Cor. Braz.j II, i5a. (a) Journal de Coimbra, 4*371, citato da Soutliey, cap. 44- (3) De Indiae utriusi/ue re naturali et medica. Amstelaedami, i658.