DELL’ AMERICA aog piccola cintura di cotone attorno alla metà del corpo, ed adornano la testa, le braccia e le gambe di piume di va-rii colori. L’ornamento il più bizzarro è la botoca o piastra cilindrica d’ un legno bianco e leggero (barrigudo o bombax ventricosa), della lunghezza di oltre quattro pollici, che si sospende al labbro inferiore ed ai lobi dell'’ orecchia fino dall’età di sette in otto anni. I guaycurus Ìiortano pure al labbro inferiore un piccolo cilindro di egno grosso come una piuma da scrivere della lunghezza di tre pollici. Appo i ricchi quest’ornamento è d’argento e si attaccano alle orecchie mezze lune dello stesso metallo. Gli abitanti di IMaranham portano egualmente al labbro inferiore un pezzo di legno di sei linee di diametro e di tre pollici di lunghezza. Le donne si allungano le orecchie sino a cinque pollici di lunghezza mediante un peso che vi sospendono (i). I curazicarisi, dice Acuna, vanno tutti nudi, tanto uomini che donne, e si fanno grandi buchi alle orecchie per appendervi bigiù. I gamellas di Maranham conficcano in un buco nel labbro inferiore un piccolo piatto di legno della forma d’ un’ellisse, il di cui grand’asse ha tre pollici e mezzo, ed il piccolo due, e sul quale pongono il loro nutrimento, cui slanciano nella bocca mediante una contrazione del labbro stesso. Questi bizzarri ornamenti furono osservati da Cabrai e da Vespucci. Gli uomini portavano alcune ossa sospese alle guancie ed alle labbra. Le donne le portavano alle o-recchie, che diventavano tanto lunghe da toccare le spalle (2). II capo brasiliano chg fu presentato al re Enrico Vili nel 1622 portava alcune piccole ossa sospese a’pomelli (i) Questo costume è assai diffuso, non solamente nell’America meridionale, ma anche nelle isole del Grand’ Oceano, e nel mare delle Indie. Veggasi Azara, voi. II, pag. 83 e 14p ; La Condamine, Viaggio del fiume delle Amazzoni, pag. 85; Coohvoyage to thè Pacific Ocean, pag. i55 e 173, Londra, 1^85; Viaggio di La Perouse, voi. II, pag. aoi; Dixons‘ voyage round thè worid, Letter 35, Londra, 1789. (a) De Lery, cap. 8. Marcgravius, lib. VIII, 6.