BEI ÌiE DI FRANCIA 79 Mentre tali scene nell’ interno del castello venirano^ al di fuori la folla, animata dal denaro, inebriata dai liquori che le si distribuivano, agitavasi spavcntevolmente. Un efferato uomo, che prese l’orribile predicato di Taglia-teste, camminava attraverso la folla, mostrando le teste di due guardie del corpo, conficcate in una picca, e lamentandosi che non gliene dessero più ai troncare. Infrattanto raccoglievasi l’assemblea nazionale. Mounier, Malouct e de Virieu rinnovavano la proposizione di recarsi in corpo al castello, onde difendere la famiglia reale; ma Mirabean alzavasi contro tale misura, dicendo non permetterlo la dignità dell’assemblea; propose però di mandare al re una deputazione di trenta sei membri. Molti deputati, senza essere scelti a fame parte, si affrettavano di recarsi a far un riparo del proprio corpo alla salvezza del re. L’innumerevole moltitudine che circonda il castello non cessa di gridare che il re vada a Parigi; La-Fayette riferisce tale desiderio a Luigi, e lo persuade ad appagarlo, non vedendo* altro mezzo di ristabilire 1’ ordine. Il re acconsente, ed il comandante della guardia nazionale apporta alla moltitudine la di lui decisione, la (piale, accolta con incredibili trasporti di gioia, fa prorompere la folla nelle grida: viva il re! viva la regina! Riferito il fatto all’assemblea nazionale, questa protestava non poter separarsi dal monarca durante la sessione. Verso il mezzodì la reale famiglia montava in carrozza per a Parigi. Il loro corteggio era spaventevole a vedersi: il terribile Taglia-teste lo precedeva d’ una lega, portando in trionfo le teste delle due guardie del corpo e circondato da una folla di briganti e di femmine sedute su cannoni. La truppa che seguiva la carrozza reale era composta della guardia nazionale parigina e delle guardie del corpo, la maggior parte delle «uali è coperta di contusioni e ferite. Cento deputati dell’ assemblea nazionale facevan parte del corteggio. Giunti a Parigi, il re venne condotto al palazzo della città, ove, nella camera dei rappresentanti della comune, era stato preparato un trono. Egli vi siede, ed ascolta P arringa di Moreau-de-Saint-Mery, e vi risponde per l'organo di Bailli, con piacere e confidenza vedersi in mezzo degli abitanti della sua buona cillà di Parigi. Ad