470 CRONOLOGIA STORICA camera, e proposo «li censurarli. Ma ¡1 bill passava come era desiderio di M. Pitt. Era naturale di sperare che tali concessioni avrebbero completamente soddisfatto i marinari, ma per disgrazia esse erano state strappate al governo, e rimaneva aperta la stessa via per ottenere nuove cose. Nel 20 maggio, un’ altra sedizione scoppiò fra i marinari dei vascelli ancorati sulla rada di Nore e a Shc*rness. Essi nominarono delegati, che indirizzarono una domanda all’ ammiragliato. Nel 6 giugno, quattro vascelli di linea della squadra dell’ammiraglio Duncan, che crociava sulla costa d’Olanda, vennero a raggiungere quelli del Nore. Una deputazione dei lord dell'ammiragliato erasi recata a Sheerness, ed avea dichiarato ai marinari non potere essi sperar nulla di più di ciò che avevano ottenuto coir atto del parlamento, perché ogni altra domanda era incompatibile colle ordinanze ed i regolamenti della marina. Però gli ammutinati aveauo annunziato che conserverebbero il possesso della flotta finché forsero esaudite le loro domande. Questa ribellione era tanto più allarmante, quanto che la posizione dei vascelli li rendeva signori dell’imboccatura del Tamigi, e clic il piano dei ribelli sembrava combinato con molta destrezza. rissi avevano espressamente rifiutato l’offerto perdouo, ed avevano schierati i vascelli in ordine di battaglia. Tutti i mezzi di dolcezza furono inutilmente impiegati, sì che convenne ricorrere al rigore. Un messaggio inviato alle due camere, nel- i.° giugno, raccomandò di prendere efficaci misure per la pubblica sicurezza, e specialmente di usare mezzi forti onde prevenire e punire i tentativi che avessero per iscopo di eccitare rivolte nella marina, o di mettere nell’inobbedienza le truppe di terra o di mare. Un bill proposto a questo effetto, la cui durata iu limitata a un mese dopo il cominciamento della seguente sessione, passò a pieni voti. Un àltro bill proibiva di comunicare cogli equipaggi in rivolta, ed ordinava le misure proprie a soffocare la ribellione. I due bill furono sanzionati nel giorno 6. Il dì dopo comparvero due proclami: 1 uno dichiarava certi vascelli in istato di rivolta, l’altro indicava per qual mezzo potessero tornare all’obbedienza: bisognava arrendersi senza condizioni. Nello stesso tempo il governo mostrava di voler agire severamente; i segnali collocati al-