DEI RE DI FRANCIA 83 plizio dei condannati alla pena capitale non porterà seco lu confisca dei loro beni, e non saia d’ignominia alle loro famiglie. Nel 4 del seguente febbraio , il re, col solo seguito dei ministri e dei grandi ufficiali della corona, recossi all’assemblea nazionale. Dopo un discorso, interrotto più fiate da vivi applausi, giurò di esser fedele alla costituzione. Questo atto del monarca eccitava trasporti di gioia fra gli assistenti. Nel ritirarsi egli ricevette le più lusinghiere testimonianze d’ amore e di venerazione. L’ assemblea nazionale, prima di levar la seduta, prestò individualmente un giuramento così concepito : .Giuro d’esser fedele alla nazione , alla legge, al re, e mantenere con ogni mio mezzo integra la costituzione decretata dall’ assemblea nazionale costituente, ed accettata dal re. Tutti gli spettatori, che occupavano le tribune, si univano ai deputati, e gridavano: Lo giuro. Lo stesso giuramento venne il giorno seguente ripetuto al palazzo della città dagli uffiziali municipali, presente il popolo. Dopo la seduta, il re venne ricondotto al suo palazzo da una deputazione dell’ assemblea; e questa deputazione volle presentare i suoi omaggi alla regina. L’augusta principessa la ricevette graziosamente, e rispose unirsi col cuore e collo spirito a tutte le misure dal pubblico bene suggerite al suo sposo. Nel 28 febbraio 1’ assemblea nazionale pose le basi della costituzione militare. Dichiarò nel primo articolo il re capo supremo delle armate, e negli altri regolò l’eguaglianza d’ ammissione ad ogni grado ed impiego, e la responsabilità dei ministri e degli agenti militari. Riservossi però il diritto di pronunciare sull ammissione delle milizie straniere al servizio dello stato, sulle somme di denaro annualmente necessarie al mantenimento delle armate , sul numero di uomini, sulle pene e delitti, e finalmente sulle pensioni in caso di licenziamento. L’ assemblea con decreto aumentava il soldo dei soldati di trentadue denari. La corte prcvostale di Marsiglia avea spiegato uno sjia-ventevol rigore contro gli atti rivoluzionarii. Mirabeau, fino dall’8 dccembre 1789, aveva accusato d’abuso dèi potere il prevosto di questa città. L’abate Mauri, in un rapporto