6o CRONOLOGIA STORICA disliiito letterato, il quale nel io dello stesso mese statuiva, sulla proposizione dell’abate Sieyes, di fare un nuovo ed ultimo tentativo per la riunione dei tre ordini. Questo tentativo non ebbe migliore effetto dei precedenti. Finalmente nel 12 giugno, il terzo stato procedeva all’ap- ìficazione dei poteri. Il giorno ■hi e sette vescovi manifestavano lo stesso voto, così che la maggioranza nel clero fluttuava di due a tre voti. Il 17 giugno è uno dei più memorabili giorni della rivoluzione. I deputati del terzo stato si raccoglievano, e risolvevano di costituirsi. Si trattava di dare un predicato all'assemblea: varii proposti ne furono, e vennero scartati; l’abate Sieyes e Mirabeau ne invaginavano aneli’essi, nm venivano rifiutati; finalmente^ un deputato oscuro propose denominarla assemblea nazionale, ed ottenne tutti i suffragi. Parecchi deputati non adottarono siffatto nome se 11011 perchó era di comodo uso; ma esso pregiudicava tutto, e per esso la rivoluzione era andata più lontano che non si fosse preveduto e desiderato. La nobiltà mandò grida di furore. Infrattanto il re preparavasi finalmente a fare l’officio di mediatore imponente. Necker avea esteso un piano che doveva realizzare i voti del terzo stato, senza sacrificargli gli altri due, e, presentatolo al re, ne otteneva 1’ approvazione; scnonchò Luigi mostrava questo piano alla regina ed ai principi: questi vi facevano alcuni cangiamenti, eh’ egli soffriva, credendoli di leggiera importanza; e Necker,che ben diversamente ne giudicava, preso da violento dispetto, senza però dimostrano , risolveva disconfessare 1’ opera sua. Nel 20 giugno si pubblicò a Versailles la prossima tenuta d’ un consiglio reale. I deputati del terzo stato se ne allarmarono, e recaronsi al luogo della loro assemblea. Alcune guardie impedivan loro l’ingresso, atteso che vi si trovavano gli operai, i quali davano alla sala nuove disposizioni per la prossima cerimonia. Ne divennero furiosi; gridarono al despotismo", si sparsero .per le vie di Versailles, e cercarono sparger fra il popolo i loro timori. Si rifugiavano in un luogo destinato al giuoco di palla, c là tutti so- vennero ad unirsi ai deputati