DEI lìL DI FRANCIA i Russi fino nei sobborghi ili Zurigo. La notte impediva ai Francesi di continuar la vittoria. Nel dì seguente, 4 vendemmiaio (26 settembre), sul rifiuto del comandante di Zurigo, di arrendersi, Massena ordinava l'assalto di questa città, lì !'onerale Oudinot ebbe la gloria di entrarvi pel primo, per a porta di Bade, da lui fatta cadere a colpi di cannone. Ili poco tempo Zurigo fu presa, ed i Russi scacciativi, malgrado il coraggio e la costanza loro. Durante tale assedio, nel quale quasi nessun abitante corse pericolo di morte, il celebre Lavatcr, uscito di casa sua per tentare di addolcire i vincitori, cadde ucciso da un soldato. Suworow, sdegnato dei rovesci provati da Korsakow a Zurigo, gli ordinava nel 6 vendemmiaio (27 settembre) di tentare un nuovo combattimento coi rimasugli del di lui esercito. Korsakow veniva una seconda volta battuto (1). Ora (1) L’esercito del principe di Condé area ricevuto in Woliuia, sino dal a5 gennaio 1799 , un ordine dell’ imperator delle Russie di tenersi pronto a marciare, per raggiungere la colonna di Russi che raccoglievasi allora a Brace*, snlie frontiere della Galizia, solto il comando del principe Galitzin. Ma ordini e conir’ ordini, e le difficoltà incontrale dal principe di Condè da parte dell’ Austria pel passaggio del suo corpo, non aveano permesso a questo principe di mettersi in marcia e di passare il Bug se non se nel 2 luglio. Traversata la Galizia, la Moravia, la Boemia, l’Austria, la Baviera e la Svevia, l’esercito di Condé, di cui il duca di Berri comandava la seconda colonna ed il duca d’Enghien la terza, giunse finalmente sul teatro della guerra al momento in cui Korsakow era per la seconda volta sconfitto, e riunitosi a questo generale, marciava sopra Costanza, « forzava i repubblicani ad evacuare questa città. Questi a lor volta attaccarono gli emigrati nel villaggio di Kreuzlingen presso a Costanza, e rottili, lo prendevano. 11 reggimento emigrato di Duras riprendeva il villaggio, ma ben tosto lo riperdeva. 11 duca d’Enghien, collocato alla retroguardia, volle far tagliare il ponte da cui passar doveano i repubblicani per entrare in Costanza, ma non si ebbe il tempo di terminare questa operazione. I repnb-blicani entravano in questa città nello stesso tempo che gli emigrati. 11 principe di Condé, prevenuto dal nipote del suo pericolo, non esitava a fare uno sforzo per riguadagnare il ponte di Costanza prima che ne fosse totalmente intercetto il passaggio. Rientrava egli nella città già occupata dai re-pubblicani, e la traversava tra i colpi di fucile. Durante l’azione, questi ultimi aveano chiuse le porte della città, e portatisi in massa contro la coda della colonna, erano riusciti a tagliare la ritirata a duecento cacciatori nobili ed al reggimento di Borbone, ed a porli cosi tra due fuochi. Questi bravi compagni di condé, però, in luogo di deporre le armi, avanzavano colla bajunella in canna per le strade di Costanza, c mentre una tempera di