DEI RE DI FRANCIA 43 la uuale invece di portarla alla regina, come il cardinale credeva, la aveva mandata a suo marito in Inghilterra. I gioiellieri che avevanla venduta, ne avevano reclamato il Krezzo, e ciò avea dato motivo all’ arresto del cardinale di oano. Vi fu grande agitazione nel pubblico quando si sep {>e tal nuova. Si compiangeva la sorte del cardinale, e vo-easi credere che la regina avvesse avuto parte nell’ intrigo, quantunque certo losse il contrario. Cagliostro stesso veniva assolto dalla pubblica opinione, ed era a parte col principe dell1 interessamento generale. Una memoria, estesa in nome di questo miserabile ciarlatano, piena di inverisi-mili finzioni., eccitava il pubblico entusiasmo. Egli passava per un medico, per un profeta. Dicevasi aver egli viaggiato col suo governatore, il saggio Altohas, nelle contrade oricn-li, ed essersi istrutto nelle scienze occulte. Ed un tal impostore crasi acquistato, con ¡stravaganti scene e con apparizioni di fantasmi, grande ascendente sullo spirito del cardinale. Vedeasi chiaramente in tutto ciò, che se il prelato non era colpevole, per lo meno avea il torto d’una sciocca credulità. Che cne di ciò sia^ questo processo è ancora enigmatico; nessuno giunse mai a conoscerne tutte le circostanze. Infrattanto avvicinavasi il momento della sentenza, e tutta Parigi era avidissima di conoscere la fine di tale imbroglio. 1 Roani s’univano per salvare dall’ignominia la famiglia, e vi riescivano. Nel 3o maggio 1786.il parlamento, ben contento di poter pronunciare contro il governo, dichiarò il cardinale principe di Roano assolto da ogni accusa, colla maggioranza di cinque voti; assolse anco il Cagliostro, ma condannò la contessa della Mothe a fare ammenda onorevole,colla corda al collo, ad essere frustata e marcata sulle spalle, eposta all’ospitale pei rimanenti suoi giorni. Suo marito è condannato alle stesse pene in contumacia. Villette, che si confessò autore della falsa firma ebbe il bando perpetuo. Il pubblico, che in tale affare erasi dichiarato contro la corte, fu contentissimo di tali giudizii. II re, dietro le istanze della regina, fece chiedere al cardinale la sua dimissione della carica ai grande elemosiniere di Francia, ed ordinò il di lui esilio all’abbazia della Chaise-Dieu. Tale decreto, dopo l’assoluzione del par-