DEI HE 1)1 FRANCIA tenuti gli onori della presentazione. I cortigiani differirono assai tempo prima di presentarle gli omaggi loro, ma finalmente vi si decisero , e la amante del re , che ora bisogna appellare madama du Barry. avendo ella sposato il conte di questo nome, fratello dell’ antico suo favorito, pervenne ad ottenere alla corte una molto estesa influenza. Era costei di splendida beltà, e malgrado la bassezza della sua nascita e dei costumi facevasi rimarcare per un certo spirito naturale, e teneva una condotta più riservata che non si avesse luogo a supporre. Appena il re ebbela veduta e-rasene innamorato, c questa passione lo avea distolto dal progetto di matrimonio suggeritogli dal duca di Choiseul. Questo ministro avea calcolato su tale avvenimento per assodarsi nell’ autorità, che temeva ogni istante gli potesse sfuggire di mano} ma vedendo essergli giuocoforza il rinunziare alla speranza di dar una sposa al suo signore, pensò di darla al delfino. Mise gli occhi su Maria-Àntonietta-Giuseppa-Giovanna di Lorena, arciduchessa d’ Austria, figlia minore di Maria Teresa, allora di soli quattordici anni, e bella di regolari e maestosi contorni, ed animata dal desiderio di piacere. Tale matrimonio venne celebrato neL 16 maggio 1770, e die’luogo a parecchie feste brillanti, una delle quali, per le disgrazie che cagionava, sembrava predire all’ augusta coppia il fine terribile a cui serbavala il cielo. Quattordici giorni dopo la celebrazione del matrimonio dei giovani principi, la città di Parigi diede una festa sulla piazza di Luigi XV. Dovea esservi un magnifico fuoco d’ artifizio , e la folla avida di tale divertimento ac-calcatissima occupava la piazza, gli sbocchi della quale, dalla parte delle Tuilleries erano impediti da innumerabili carrozze, e dalla parte della strada reale da molti materiali sparsi qua e colà. La festa incomincia, si dà fuoco ad alcuni artifizi, ed esso si appicca, non si sa per quale accidente , a certe decorazioni di legname ^ si sparge il terrore nel popolo, che aumentato viene dai ladri e borsaiuoli frammischiati in assai numero fra il pubblico ^ ognuno tenta fuggire dall’ incendio : s’ affoltano , si precipitano , si affogano, si calpestano. Più di cencinquanta persone perirono in questo generale tumulto, e circa milla e duecento morirono in conseguenza delle ferite. Si può giustamente sup-