CRONOLOGIA STORICA
     Il domani di tanto tumulto, l’effervescenza degli spi" riti si accrebbe, allorché si seppe aver la corte dato a successori di Necker, Montinomi, la Luzerne c S.- Priest : il maresciallo di Broglio, la Galaisière, Foulon e Laporte. Il barone di Breteuil conservava il ministero della casa del re, ma annunziavasi come primo ministro. Tanto più spiac-<jue al pubblico la scelta di tali ministri, quanto che' l’oulon c Galaisière eransi veduti pochi dì prima scritti sur una lista di proscrii'ionc, affissa al Palais-Royal, come accusati d’aver fraudolen temen te fatte sparire le sussistenze di Parigi. La stessa assemblea nazionale mostravasi malcontenta di tale scelta. Dopo aver dato a Neclier le più onorevoli testimonianze di rammarico, essa stabiliva di fare-ai re nuove istanze onde licenziasse le truppe1, rinomava il giuramento di dar una costituzione alla Francia, rendeva i ministri responsabili di ogni ordine abitrario e di ogni attentato contro la sicurezza de’suoi membri; finalmente' dichiarava volersi opporre c sempre e colla maggior energia alla proposizione d’ un fallimento. Infrattanto il popolo parigino, divenuto ausiliario di quegli stessi ribaldi che agghiacciato avevanlo di spavento durante la notte , terminava-con essi l’incendio delle barriere; senonchc venuta loro a noia un’ impresa sì poco lucrativa, recavansi in pienoi giorno a saccheggiare la casa di S.-Lazarc; nè si potè pervenite che dopo ben tre orea disperdere quelle bande cariche di bottino.
     All’alba del 14 luglio, da trenta a quaranta mila uomini si ragunavano tumultuariamente e dirigevansi alla Gasa degli Invalidi, ove dicevasi esservi moltissime armi. I vecchi militari clic abitane quel luogo, tutti delle basse classi della società, accolgono' con trasporti di gioia quella moltitudine, e si fanno premura di indicarle le armi e le munizioni. Alcune truppe accasermate là vicino, alla Scuola Militare, non fanno alcun motivo per mettere ostacolo a tale invasione. Si trovaron nella casa degli invalidi ventiottomila fucili e venti pezzi di cannone: i primi venian derubati, gli altri vennero trascinati perle strade; le campane di tutto Parigi suonavano a stormo. Di là recossi la moltitudine al guardaroba della corona, vi prese le armi degli antichi cavalieri: giavellotti, carabine, lanci« dorate, e perfino la spada di En-