DEI RE DI FRANCIA 123 no, venne accolta con entusiasmo e tosto adottata. Questo colpo non poteva partire die dai Girondini: Roberspierre e Dauton poiché scopersero i progetti dei loro rivali, clic trasmettere ad altri volevano l'azione rivoluzionaria, tentarono combattere la proposta misura, ma non furono ascoltati, ed il decreto fu emanato il dì 8 dello stesso mese. Luigi trovava alcuni deboli soccorsi che lo incoraggivano a nuova resistenza . La guardia nazionale di Parigi sdegnavasi che altri in di lei vece fossero chiamati in difesa della capitale ; e tutta la classe degli industriosi, avvertita dai particolari pericoli di cui ella si forma l’idea, di dover accorrere in aiuto del re, si univa per questo scopo, e, nel io giugno, ottomila cittadini sottoscrivevano una petizione chiedente la rivocazion del decreto. L’assemblea mostrò sommo dispregio per coloro che erano stati gli organi di questa petizione , anzi e giunse perfino a chiedere che sien prese informazioni su questo nuovo maneggio della corte. Lafayette, fino dal principiare delle ostilità, comandava un corpo d’armata, e non avea provati rovesci tanto ignominiosi quanto gli altri generali. I di lui amici, credendo la sua intervenzione potesse proteggere il re contro i presenti pericoli, sollecitavano ; Lafayette arrendevasi alle loro preghiere, e nel 16 giugno 1792 scriveva dal suo campo all’assemblea una fortissima lettera, tentando farla arrossire dagli attentati da lei commessi contro la costituzione, e parlando con ¡spregio e minaccia dei giacobini; diceva: essere la sua armata pronta e determinata a rastiga-re questi faziosi, ove l’assemblea non si liberasse del loro giogo.Stupore eterna produsse tal lettera nell’assemblea,ed i costituzionaliotteuner eh’essa fosse mandata all’esame dei comitati. Di tutti i ministri, Dumouriez era il solo che parlasse al re con qualche sensibilità, e che si mostrasse disposto a tutto operaie per sostenere le vacillanti basi del trono. Egli era il solo in cui Luigi confidasse, di cui amasse seguire i consigli. Dumouriez avrebbe voluto che il re ritirasse il suo velo relativo al decreto contro i preti: il monarca non volle acconsentirvi; ma si arrendeva però all’avviso del ministro di rifiutare la sua sanzione al decreto concernente la formazione d’un campo di ventimila uomini sotto le mura