-67­ nerali della guerra di Morea IOno riprodotti con maniche a .buffi e collari di merletto (&s. 18). Il resto dell'uniforme non cambiò e si conservarono il vestito di velluto cremisino, le c:aJze e scarpe roue, un tocco in testa ed un manto roao eopra la corazza che ai chiamava "romana» perdlè portata a guiea di ampia toga. La romana era fermata aulla apalla de8tra con 5 gr088Ì bottoni d'oro a forma di oliva. Attributo del comando aupremo era un corto bastone riccamente lavor to ed aacbe arricchito di pietre preziose che veniva impugnato nella deetra. Fino oltre la metà del secolo XVIII anche ali altri Capi da Mar. aia dell'Armata a remi che eli quella e vela, vatirono prellO a poco come i Capitani Generali, ma con minor ricchezza e portarono la cc romana l molto meno ampia (6g. 19). Ciò è confermato da quadri esistenti preseo famialie veneziane. Vena la fine del secolo XVIII, quando la corazza fu defini. tivamente abbandonata, si adottò per uniforme un abito a coda di rondine e si stabilì che rabito dei nobili imbarcati .ulI'Ar. mata eottile foae di color rODO, mentre per quelli imbarcati .wl'Armata groaa si adottò il colore azzurro ICUI'O. Come c0­pricapo venne preecritto il tricomo. Riproduciamo (6,. 20) una iDciaione raf6aurante il Capitano Straordinario delle avi An. aelo Emo (1784). Per ali ufliciali di bordo nessuna nonna preci.. esiMeva. e la Commiaione del 1775 proposte l'istituzione eli un abito et uniforme Il per gli u8ic:iali e graduati. In queeIa 0CCMi.0ae ai .aabilirono anche i gradi degli uf· ficiaIi di bordo che flD'ODO paribcati, come ai dia.e, a quelli delle milizie. Per le ciurme e gli equipaggi abbiamo aiA riportato le p0­che notizie che ci e stato po..ibile raccogliere aullt argomento e riprodotte le iIIu.trazioaj che abbiamo ritrovato nei volumi aul COItume veneziano del Grnembroch.