DEI RE DI FRANCIA dal giuramento di obbedienza, prestato a lui ed a’suoi antenati Venne stabilito in Torino un reggimento provvisorio nel 21 frimaio (11 deccmbre.) Il generale Mack, dopo parecchi giorni d1 inazione, de-terminavasi di marciare, alla testa di trenta o quarantamila uomini, che formavano l’ala sinistra del suo esercito, onde tagliar fuori 1’ ala destra dei Francesi. Egli impegnava nel fiimajo (decembre) parecchi combattimenti per arrivare al suo intento; ma i generali Kcllcrraaun, Macdonald e Lemoi-nc, che comandavano l’esercito francese sotto Chainpionnet, manovrarono con tanta prestezza e bravura, che le truppe napoletane venivano ila per tutto sconfitte e poste in fuga. I Francesi rientravano in Roma nel dì 25 frimaio ( i5 decembre), diciassette giorni dopo esserne usciti. 1 Romani accorsero in folla ad incontrarli : già molti di essi avevanli seguiti, ed aveano combattuto nelle loro file. In questa breve campagna, i Francesi presero ai Napoletani dodicimila uomini, novantanove cannoni, ventiuna bandiere, trc-millc cavalli da equipaggi, i bagagli loro e le casse d’artiglieria. Il generale Champiunnct avea ricevuti alcuni rinforzi. Rassicurato dalla parte di Toscana per la presa di possesso che i Francesi avean fatta del Piemonte, egli risolse marciare alla conquista del regno di Napoli, c? senza perder tempo, entrò sul territorio di questo paese, in cerca dell’esercito di Mack, che ripiegavasi da ogni parte. Nel 27 frimaio (17 deccmbre) il generale Lemoine s’impadroniva di Aquila e di parecchi altri posti. Ben presto Macdonald entrava vincitore in Arpino ed in Sora. Gaeta, così forte per la sua posizione^ approvigionata per ben un anno, e difesa da numerosa artiglieria e da cinque mila uomini di guarnigione, si arrese in ventiquattro ore al generale Rey. In tale circostanza il generai Mack fece proporre un armistizio ai Francesi: Chainpionnet accettavaio. La nuova di questo armistizio eccitava un terribile tumulto in Napoli: due partiti stavano a fronte l’uno dell’altro , uno composto di famiglie nobili cd opulenti che aspiravano alla libertà, l’altro composto di lazzaroni, classe di persone che rende il governo ed i cittadini tributar» della sua insolente e selvaggia poltroneria. Il primo di questi partiti non aveva calda venerazione ed amore pel re: al contrario il secondo nutriva un vivissimo