112 CRONOLOGIA STO li ICA verso la metà del 1791 in alcune isolo francesi. L‘ assemblea nazionale riceveva tali novelle, e deplorava l’inutilità delle prese misure. Ramavo, a rischio eli perdere la sua popolarità, le annunziava non esservi strada di mezzo, 0 perdere le colonie o comporle cogli interessi e coi pre-gindizii locali; e proponeva V Atto di dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, non essere applicabile alle colonie. L’assemblea rendeva un decreto in senso di quella proposizione nel settembre 1791; il quale però non dovea produrre migliori ciFctti del precedente. Presto si seppe (stava per finire il regno dell assemblea costituente) aver i negri orribilmente massacrato una moltitudine di bianchi, ed aver devastate tutte le piantagioni loro. Nel 29 settembre fii decretato clic nessuna società, club, od associazione di cittadini, clic non avessero esistenza politica, potesse unirsi nè legalmente comparire sotto 1111 nome collettivo. Finalmente nel 3o settembre 1791, Passemblea nazionale, domandata costituente per la costituzione da lei decretata, terminò le sessioni. Il re si recò a farne Io scioglimento, e con un discorso, interrotto spesso dai più vivi applausi, raccomandò caldamente ai deputati di dare al loro ritorno l’esempio dell’ordine e della sommissione alle leggi, e li pregò di essere presso ai loro concittadini gli interpreti dei suoi sentimenti. Tutti gli davano tale promessa, esclamando commossi: Sì! sì! L’assemblea che successe all’assemblea nazionale costituente si raccolse nel i.° ottobre 1791, e dichiarò costituirsi in assemblea nazionale legislativa. Suo secondo atto fu un giuramento di fedeltà alla costituzione che dovea poscia distruggere; e tal giuramento veniva prestato sullo stesso atto costituzionale: 1 archivista Camus, clic non volle lasciare ad altri sì prezioso deposito , Io avea portato egli stesso con religioso raccoglimento. Nel 5 dello stesso mese ebbe luogo una discussione sul cerimoniale da osservarsi in riguardo al re; e dietro la proposizione di Couthon e di Chabot, decretò sarebbero aboliti i titoli di Sire e di Maestà, ed il trono reale abbassato a livello di quello del presidente: però il seguente giorno l’assemblea, vergognando d’aver reso un decreto sì indegnamente oltraggiarne la reale maestà, si fé’ premura di rivocarlo.