DEI HE DI FRANCIA »4' fossero condotti a Parigi. L’ alta corte nazionale non nc a-veva potuto condannare alcuno per mancanza di prove. E-rano cinquanta tre; partivano il i.° settembre, e dovevano giungere a Versailles il 9. La comune di Parigi, istruitane, non ebbe d’uopo clic di chiamare i capi dei suoi sicarii, i quali, partiti alla volta di Versailles senza che alcuno osasse mettervi ostacolo, vi arrivarono nel momento che i prigionieri stavan per passare i cancelli dello stanzone degli a-grumi. Ora lourjiier, 1’ americano, gridava essere nascosi in castello duemila uomini per liberar^ i carcerati ; e tosto, ad un segnale da lui dato, gli assassini gettavansi sui disgraziati e faqevanli a pezzi. Soli tre a tanta carnificina scamparono, e vennero ricoverati la sorvegnente notte da alcune donne attirate sul luogo dai loro lamenti. Tra le vittime si contò il leale e valoroso Hrissac c 1’ ex ministro Delessart, il quale, dicea Guadet, era stalo inviato ad Orleans per manifestare la propria innocenza. La notte del 16 al 17 settembre alcuni briganti della feccia popolana, eccitati dalla comune di Parigi, s'introdussero nel guardaroba della corona, e, non trovata resistenza nelle sentinelle di guardia a rjuesto deposito , rubarono le più preziose gioie; istruito’ pero nella stessa notte il ministro Roland di tale furto, ne fece arrestare parecchi al momento stesso che terminavano 1’ esecrando lor fatto. Richiamò egli l’indignazione pubblica e quella dell’ assemblea legislativa contro tanta scelcraggine. I principali faziosi non osarono confessare la propria complicità, e lasciarono ve-nisser sagrificati alcuni loro agenti. Parigi, sempre sotto il giogo degli assassini, vedeva perire alcuni ladroni; ma non si osava però di internarsi troppo nelle informazioni che questi avevano dato. Dopo la fuga di Lafayette, Dumourier, fattq generalissimo, raccolse i deboli avanzi dell’ esercito sparsi a lontane distanze, dei quali gli venne confidato il comando. Egli abbandonava la Fiandra francese alla protezione delle sue piazze forti; e si recava all’esercito di Lafayette, il quale trovavasi nella confusione e nel disordine. Esso non era composto che di diecisettemila uomini. Dumourier imprendeva alla loro testa una marcia ardita: le gole dell'Argonne erano una posizione formidabile, c il duca di Brunswick avea