DEI RE DI FRANCIA 7» indignavasi profondamente; ma i cuori erano agghiacciati dallo spavento, e nessuno osava alzare la voce o servirsi del braccio per difender le vittime. L’assemblea nazionale stessa mostrava incertezza e timore; ma allorquando Lalli denunziava dalla tribuna tutti i delitti commessi in pochi giorni, sembrò decisa di prendere energiche misure. L’odioso Robespierre osava alzare la voce per biasimarle, e per fare 1’ apologia delle popolari vendette. Necker, il quale ritirato crasi nel castello di Copet, sulle rive del lago di Ginevra, ricevette una lettera dal re ed un decreto dall’assemblea nazionale,che richiamavanlo al ministero; ed affrettassi a Parigi. Giunto a Nogcnt-sur-Seine, inteso come il barone di Besenval, il quale avea figurato fra i suoi nemici, fosse arrestato a Villegrais, c si trovasse iu potere d’ una mano d" armati che volean condurlo a Parigi, impiegò il suo ascendente per impedire clic proseguissero la strada, e vi riuscì. Nel 29 luglio 1789, questo ministro arrivò a Versailles : presentatosi prima alla corte e poscia all’assemblea nazionale, otteneva le più distinte accoglienze. Il giorno dopo, Necker si rese a Parigi, ove il popolo dimostravagli con vive acclamazioni la propria gioia; e recatosi al palazzo’ della città, era dal municipio ricevuto con ogni maniera d’ affetto e di distinzioni. Egli disse della sua condotta riguardo a Besenval, e domandò si cessasse dal perseguitare questo barone e tutti coloro che si trovavano nello stesso caso: La municipalità decretava una generale amnistia; ma la più parte dei distretti di Parigi, i quali tutti erano stati stabiliti dal duca d’Orleans, cassava quel decreto, e la stessa assemblea nazionale lo disapprovava. In quel torno, molti emissari del duca cP Orleans si spargevano per le provincie, e vi disseminavano lo spavento e lo spirito d’insurrezione, dando voce che un nugolo di popolaccio dovea precipitarsi sulle città c sulle campagne per saccheggiare e per tagliare i grani prima del raccolto. Le città si armavano, ed in pochi giorni contavansi in Francia ben due milioni di guardie nazionali. A Caen succedevano molti disordini: (lue reggimenti fra lor si battevano; parecchi ribaldi massacravano il conte di Balsunce, ufficiale caro ai soldati. Verso lo stesso tempo, torme numerose di vibaldaglia