76 CRONOLOGIA STORICA andar a cercarne a Versailles, c ricondurre a Parigi il re. Il comandante della guardia nazionale opponevasi ad ogni potere contro tale misura, ma inutilmente. La piazza del palazzo empievasi d’innumerevole folla armata, venente dai sobborghi, e gridante : pane! a Versailles! Ora i rappresentanti della comune davan ordine a La-Fayette di partire per Versailles alla testa della guardia nazionale. Era vicino it tramonto; tutto il popolo sfilava cupo, e dirigevasi a Versailles, e le guardie nazionali ed il loro comandante rimanevano incerti a quale partito appigliarsi. Infrattanto tutta quella ribaldaglia era giunta a Versailles a tre ore dopo mezzodì. Il re era alla caccia; il maggiordomo St.-Priest si affrettò a farlo avvertito di ciò che avveniva. Il marchese di Cubicres, incaricato di tale commissione, lo scongiurava di ritirarsi a Rambouillet, e di chiamarvi la reale famiglia. Il monarca non aderì all’ avviso, e ritornò di galoppo a Versailles per ricevervi quella folla di donne, la cui miseria gli facea pietà. Da prima esse eran-si presentate all’assemblea nazionale; forzate le deboli barriere, erano entrate nelle sale. Maillard, che era 1’ oratore loro, disse all'assemblea consumarle la fame, ed osò accusare 1’ arcivescovo di Parigi d’ aver inviato ad un fornaio un biglietto di duecento franchi per indurlo a non macinare grano. L’ assemblea è costernata e spaventata dell’ audacia di queste donne, le quali arditamente sedevano sui banchi dei deputati, e diligevano ad essi la parola. Per calmarle, essa incaricò il presidente ed alcuni membri di recarsi ad esporre al re il miserevole stato di Parigi. Dodici di esse accompagnavano là deputazione al castello; ed il re acconsentiva ìli ammetterle alla sua presenza. Le donne, incaricate di presentargli i desiderii delle compagne loro, si condussero a lui dinanzi con maggior decenza epulitezza che sperar non potevasi : non gli parlavano che della carestia di Parigi. Il monarca rispondeva loro con bontà, e facevate partire per la capitale in carrozza, per annunziarvi le benefiche sue intenzioni, e per toglierle alla rabbia delle loro compagne, che non le avrebbero perdonato d’essersi comportate rispettosamente davanti al re. Il periglio di momento in momento si faceva più serio. Il reggimento di Fiandra, che trovavasi fra le milizie raccol-