,32 CRONOLOGIA STORICA Infrattanto passava la notte ilei 9 al io agosto. Tutti i realisti clic circondavano il re mostrarono vivo desiderio ch’egli passasse in rivista le truppe venute in castello per di lui difesa; ed egli infatto, verso le cinque del mattino 10 agosto, accompagnato da Roederer, da pochi ministri e da parecchi ufficiali della sua casa, s'incamminava all’oggetto; sennonché., visitati i primi posti e ricevutene attestazioni ili entusiasmo, trovava gli altri freddi ed immersi in cupo silenzio; e non coraggio avendo di proseguire la rivista, rientrò in palazzo coll' animo abbeverato del più acerbo dolore, Consultò Roederer sul partito che gli potesse rimanere , c irebbe il consiglio di ritirarsi all’assemblea legislativa, corno unico luogo di sicurezza: ciò che fece Luigi-, e la regina eziandio. Il re, con la sua famiglia, lasciava dunque il castello, e attraversando il giardino avea il dolor di sentire pronunziare contro sò stesso le più sinistre grida, anzi e di vedersi quando a quando fermato nella sua marcia. senza però essere scopo di maggiori eccessi. Venne accolto dal-t’ assemblea con qualche premura. Prese egli posto sur una sedia a bracciuolo a fianco delpre^idente, ma avendo un membro fatto osservare non poter continuarsi le deliberazioni in presenza ilei re, egli fu obbligato di ritirarsi colla famiglia in una tribuna che ordinariamente serviva ai giornalisti. In questo luogo ridotti, e’ fu loro giuocoforza divorare in sile-zio mille oltraggi. Però la miseria loro fu rispettata, ed il re potè ancora comunicare co’ suoi primarii ufficiali. Gl’ insorgenti, seguiti da una lolla di popolo, aprirono la giornata del 10 agosto col massacro di quattro individui. Diciassette uomini in armi, che si aggiravano intorno al castello delle Tuilerie, erano stati arrestati da una pattuglia di guardie nazionali e chiusi in un corpo di guardia. Una spaventevole avventuriera, che già era^comparsa alla testa degli assassini del 6 ottobre, chiamata Théroigne de Meri-court, entrava in quel corpo di guardia e chiedeva in nome del popolo le venissero dati in potere i detenuti ; ma tredici di questi, secondati dalle stesse lor guardie, pervennero a fuggire per le finestre, e solo quattro rimasero vittime dei facinorosi: le teste loro fur.on poste in cima alle picche , e portate in trionfo.