CRONOLOGÌA STORICA allora, sfidando ogni pericolo, levate le stuore della carrozza, indirizzavasi a quei furiosi, c scongiuravali in nome della salvezza de’ figli suoi a ritirarsi un cotal poco : veniva esaudita, cd il corteggio potè continuare la marcia. Giunti a Port-Tournant, attraversarono il giardino delle Tuileries, c finalmente la famiglia reale si vede in salvo nel castello che d’ora in appresso gli servirà di prigione. Ora il furor popolare sfogarsi voleva sulle tre guardie del corpo che sfidati avevano tanti pericoli per*accompagnare gli sfortunati loro signori. Già tenevansi i più atroci propositi, già aliavasi ai innalzare come trofei le teste loro sanguinolenti; senonchè, e fortunatamente per questi male arrivati, ventisei membri dell’assemblea pervennero a salvarne la vita, inviandoli nelle prigioni dell’ abbazia. I deputati Tronchet, d’Andre e Adriano Duport, furo-n* incaricati dall’ assemblea di andar a ricevere le dichiarazioni del re c della regina intorno alla tentata evasione : essi recaronsi dalle loro Maestà il 27 giugno. Il re li istruisce dei motivi che lo spinsero ad allontanarsi dalla capitale, c discolpa caldamente coloro che lo avevano accompagnato. La regina, interrogata il giorno seguente, diede alt’ incirca le risposte medesime. Segnarono poscia ambidue le dichiarazioni loro, ed i deputati ne fecero il rapporto all’assemblea. Nel i3 luglio, i comitati riuniti fanno il loro rapporto sugli avvenimenti relativi all’evasione del re e della reale famiglia. L’assemblea, dopo lunghe discussioni, dichiarò non potere il monarca esser sottoposto a giudizio pel fatto della sua fuga, atteso che i principii della costituzione consacravano l’inviolabilità della di lui persona; ma pose in istato d’accusa davanti l’alta corte nazionale Bouillè e parecchi altri assenti, accusati di lui complici, cd ordinò l’arresto di alcuni presenti, accusati dello stesso delitto. L’assemblea nel suo decreto non fece alcun cenno della regina, alla quale il carattere di moglie dovette fare un dovere di seguire il re. Le tre guardie del corpo vennero per ordine dell’assemblea nazionale rimesse in libertà. Non si può negare che in tale occasione l’assemblea non siasi disportata lodevolmente^ quantunque, dopo il ritorno da Varennes, le tumultuose raunate, raccoltesi alle Tuileries ed al Palais-