4«p CRONOLOGIA STORICA sioni, 1' opposizione, dopo aver biasimata 1’ ultima spedi» /ione in Olanda, domandò che fosse esaminata tale impresa, tutte le disgrazie della quale, secondo essa, doveano essere imputate alla cattiva politica, all’ignoranza ed al-l’imprudenza dei ministri. Questa proposizione fu naturalmente rigettata, ma il generale malcontento sul modo cou cui era stata condotta c terminata questa campagna 11011 fu meno vivo. Quando Pitt presentò il budget, si vide fhe le spese dello stato aveano subito un aumento assai considerevole: il ministro domandava 39.500,000 lire per farvi fronte. Siccome era impossibile di levare tal somma nel corrente anno con imposte, egli chiese un prestito straordinario di i8,5ooo,ooo lire, che fu accordato. Nel 21 aprile, la camera dei comuni riprese il progetto di unione della Gran-Bretagna e dell’ Irlanda. Alle basi già stabilite si aggiunsero le seguenti: r> L’Ir-» landa invicrà al parlamento dei due regni uniti quattro » pari ecclesiastici, che ne faranno parte successivamente n per sessione, c ventiquattro pari laici, eletti a vita dai « loro colleglli; la camera dei comuni manderà cento rap- ii presentanti». L’opposizione sostenne che l’influenza del governo, proveniente dagli impieghi .eh’esso conferiva in Irlanda, essendo concentrata in cento rappresentanti invece di essere ripartita come prima su tutta la camera, sarebbe necessariamente più forte. 11 ministro rispose clic sui cento rappresentanti, il numero di quelli che possedessero impieghi non eccederebbe il venti. Come in seguito avvenne la questione della riforma parlamentaria, il ministro dichiarò, dietro ben ponderata opinione, che nel caso anche che le circostanze fossero lavorevoli ad un tentativo di tal genere, il menomo cangiamento nel modo attuale della rappresentanza nazionale, doveva essere considerato come un gravissimo male. Questa professione di fede, sì lontana dai sentimenti confessati dal ministro in altro tempo, fu accolta da straordinarie esclamazioni di » Ascoltate » dall’ opposizione. Nel 5 maggio, Pitt propose di votare un indirizzo al re, per esporre a S. M. come in conformità al di lei messaggio che trasmetteva le risoluzioni del parlamento d'Ir-