DEI 1ÌE DI FRANCIA ai movimenti che aveauo sì orribilmente agitato quel paese, differì qualche tempo prima di cedere alla domanda. Finalmente nel i4 settembre 1791 essa pronuncióla riunione alla Francia del Contado Yenesino e di Avignone, ed incaricò il potere esecutivo di regolare le indennizzazioni da accordarsi al papa, sovrano di quel paese. Nel 18 di questo mese, la festa decretata dall’ assemblea costituente in circostanza dell’accettazione dell’atto costituzionale, venne celebrata per tutta F’rancia. Illuminazioni magnifiche, giuochi, danze, spettacoli, piaceri d’ogni genere invitavano il popolo alla gioia, ma il popolo rimaneva freddo, tristo e cupo. Bande rivoluzionarie mostravansi ad ogni tratto in mezzo alle feste, e coll’aspetto loro corrucciato e terribile ne turbavano 1’ allegria, e gettavano lo spavento nei cuori. Erasi detto che la rivoluzione era finita colla costituzione: ahimè! chiunque stava testimonio di tali festeggiamenti Ì)otea facilmente predire una nuova rivoluzione più assai del-a prima terribile! Già da assai tempo esisteva nella capitale una società sotto il nome di amici dei negri; la quale dal primo giorno della rivoluzione non avea mai cessato di reclamar in favore delle colonie francesi l’applicazione dei principii consacrati nella dichiarazione dei diritti dell’uomo: senoncliè avendo i deputati delle colonie rappresentato all’ assemblea costituente i terribili pericoli che avrebbe prodotto l’applicazione di tali principii ad uomini che fino allora vissuti erano, nella schiavitù, essa erasi decisa di decretare che la costituzione verrebbe esaminata dalle coloniali assemblee, le quali ne avrebbero adottati i soli articoli convenienti alla località ed all’interesse delle colonie. Inutile precauzione! il male era fatto, e nulla avrebbe più potuto mettere ostacolo ai disordini ed alle disgrazie di cui le colonie doveano ben pre-t sto essere il teatro. Gli esemplari della dichiarazione dei diritti dell’uomo circolavano in quello sciagurato paese a migliaia, sparsi dagli emissari della società degli amici dei negri\ e ben presto la divisione fra i padroni e gli schiavi orribilmente scoppiava; ed i negri, credutisi eguali ai signori loro e liberi coni’essi, meditavano vendetta, ed aliavano al momento di pienamente sfogarla: serie turbolenze scoppiarono