8o CRONOLOGIA STORICA ogni istante dentro e fuori della sala eccheggiavano le grida: t'iva il re! Le guardie del corpo, per secondare il desiderio del po|>olo, recavansi al Palais-Iloyal, e vi erano accolte con entusiasmo. Fu appunto in tal giorno che formos-si a Parigi il club degli amici della costituzione. Questa società, chiamata poscia Club dei Giacobini, e che tanta influenza dovea esercitare sui posteriori avvenimenti delle rivoluzioni, si formava di quella che erasi già stabilita a Versailles sotto il nome di Club bretone, composto dei pa-rochi della Brettagna. Il giorno seguente, il popolo, superbo di possedere il suo re, ed aliando contemplare il di lui volto, non che quel- lo della reale famiglia, recavasi in folla al giardino delle Tuileries. Il re c la regina mostravansi ad un balcone, ed erano accolti coi più vivi applausi. Il monarca, nello stesso giorno, scriveva all’assemblea nazionale essere sua intenzione di fissare la propria residenza in Parigi; congedava 1>oscia le guardie del corpo, ma ben presto, sollecitato dal-a stessa municipalità, le richiamava. In tale circostanza molte persone abbandonavano il regno; e per tali emigrazioni l’ascmblea nazionale perdeva parecchi de’ suoi più onorevoli membri, come Lai li, Mounier etc. Dopo la partenza del re. l’assembla nazionale rimase ancora alcuni giorni a Versailles, aspettando le fosse allestita una sala a Parigi. Essa recossi alla capitale nel 19 ottobre , ed istallossi nella sala dell’arcivescovado, donde ben presto passava in quella del maneggio, vicina alle Tuileries. Incolpato d’aver avuta gran parte alle giornate 5 e 6 ottobre, il duca d’Orleans, in conseguenza d’una spiegazione avuta col marchese La-Fayette, presente il re ed il duca di Liancourt, si decise a partire per l’Inghilterra, sotto pretesto di segreta missione. Il di lui complice, Mirabeau, tuonava inutilmente nell’assemblea contro a tale determinazione: il duca d’Orleans giungeva a Boulogne-sur-Mer, ed il suo partito eccitava in questa città una sollevazione contro lui, e riusciva a farlo arrestare, ma l’assemblea nazionale, istruita di tale arresto, ordinò fosse lasciato proseguire il suo viaggio. Infrattanto Parigi era di nuovo in preda alla fame, e