52 CRONOLOGIA STORICA tozza usata nel preparare e stampare questi decreti, un vago romore annunziava che il re slava per dare effetto ad un grave atto d’autorità; e d'Espréménil pervenne, a forza d’oro, a corrompere uno stampatore, ed a procurarsene una copia. Ora dava egli l’allarme: otteneva una generale convocazione di tutte le camere del parlamento, e vi leggeva i due editti: era minacciata l’esistenza del primo corpo- di magistratura; ciò che metteva tutti in timore. Il parlamento dichiarò quindi^ nel 3 maggiij, non essere sua intenzione di prender parte in ciò che potesse venir tentato contro le leggi fondamentali del regno; che nel caso si pretendesse stabilire un qualunque corpo rappresentante la corte dei pari, non potere alcun membro nè voler sedervi; e non riconoscere per tale se non se la esistente. Il primo ministro divenne furioso allorché intese divulgati i suoi progetti da Espréménil, e risolse di farlo arrestare. Il capitano delle guardie francesi, marchese d’Agoult, ricevetti:, nel 5 maggio 1788, 1’ ordine di dare 1’ arresto ad Espréménil ed a Goislard di Monsabert, giovane magistrato, il quale caldamente crasi opposto alla corte. Essi sapevano essere perseguitati e, si recavano al parlamento, ove trovavasi pure una gran folla a loro difesa. Il marchese di Agoult vi si presentò e, mostrò l’ordine del re: ¡nominati non fecero alcuna resistenza. Espréménil fu condotto alle isole di S.a Margherita; Monsabert a Pierre-cn-Cise. Il giorno 8 dello stesso mese, il re tenne un letto di giustizia a Versailles, e vi fe’approvare gli editti che si era voluto tener segreti. Tatto passava in cupo silenzio; ma quando il re fu uscito, ogni membro del parlamento e molti pari «'¡novellavano il giuramento di opposizione. Onde procedere senza ostacoli allo stabilimento dei grandi bailaggi, Briennq e Lamoignon fanno dichiarare vacanti tutti i parlamenti del regno. I magistrati subalterni onoravano la disgrazia dei principali, rifiutando le loro spoglie, e ne davano l’esempio i membri del castelletto di Parigi. La pubblica opinione riuniva tutte le proprie forze per impedire che alcuno vacillasse, sia fra i giudici che fra ali avvocati. Tale misura produceva gravissima agitazione in quasi tutte le provincie; il disordine era al colmo a Rennes ed a