DEI RE DI FRANCIA a permettere che gli stati-generali deliberassero per ordine. Luigi XVI rifiutava la domanda, cd ordinava, per mezzo del signore di Lussemburgo, ai deputati della nobiltà e del clero di riunirsi a quelli del terzo stato. Tale riunione il giorno stesso effettuavasi. Infrattanto di giorno in giorno l'effervescenza popolare cresceva, moltipìicavansi i disordini, cd il l’alais-Royal ne era il teatro. Il suo stretto giardino e le brillanti gallerie divennero i luoghi dei generali ritrovi. Vi si vedevano onorevoli donne borghesi mischiate colle più Vili meretrici; uomini d’ogni condizione, d’ogni età; gli studenti, i chierici, e tutta la gioventù in questi luoghi accorrevano per esercitarsi nell’ arte del dire. La folla vi era continua; nei caffè, sempre riboccanti di gente, non si potea penetrare, per procurarsi qualche rinfresco. Già da un mese le guardie francesi davano ai loro capi serie inquietudini, non che avessero rotto il freno della disciplina, ma troppo frequentavano il popolo, c parca ne dividessero i sentimenti e le idee. Durante le dispute degli stati-generali, furono tenuti chiusi nelle caserme. Nel 3o giugno 1789 trecento d’essi pervennero a fuggirsene: si rifuggirono al Palais-Royal, ove vennero accolti come salvatori. Le donne lor prodigavano cortesie e carezze, i ricchi loro offrivano denaro e biglietti della cassa di sconto: alcuni rifiutavano per delicatezza, i più accettavano. E molti soldati appartenenti a varii corpi in guarnigione nei dintorni di Parigi, inteso come passavan le cose al Palais-Royal, vi si recavano essi pure , onde essere a parte delle insolite liberalità. Infrattanto veniva ordinato l’arresto delle trecento guardie francesi: ne venivano prese undici e condotte all’Abbaye. Sparsa nel popolo la nuova del loro arresto, as-sembravasi una moltitudine considerevole, e gridando : all’ Aòbaye, all’Abbaye !, vi si recava in effetto. I dragoni clic custodivano questa prigione si ritirarono senza op- Ì>or resistenza: e la moltitudine vi si precipita, ne atterra e porte, libera i carcerati, e li conduce come in trionfo. Loro si danno feste ed ogni maniera di piaceri fino a notte avanzata, ed' allora vengon condotti al teatro deÌle varietà, ove parecchie migliaia d'uomini vegliano per la loro sicurezza.