DEI RE DI FRANCIA al decreto; ina non appena ebbe pronunciato alcune parole, clic mormorii minacciosi lo interrompevano. Il presidente, Vergniaud, gli impose silenzio, e gli disse, accordare si la costituzione il veto al re, ma non gli permetteva però di esporne i motivi. Nel 12 novembre (i) il re pubblicò un proclama, nel quale parlava agli emigrati col più severo linguaggio, e cercava convincerli della delittuosa imprudenza delle imprese loro; egli credette con ciò poter calmare il malcontento dei repubblicani, ma essi erano in preda ad un nuovo scrupolo costituzionale: riguardavano questo proclama come un atto legislativo, e quindi come un’usurpazione; e, di più, vi trovarono reticenze e debolezze che di offendevano. Il re, secondo essi, avea preso un troppo paterno linguaggio. Ecco ciò che Brissot osò di annunziare all’assemblea, la quale però non gli dava ascolto. I repubblicani portarono l’allarme nell’ assemblea contro una specie di nemico che dipingevano come più-ancor pericoloso degli emigrati; i preti che avevano rifiutato il giuramento. Essi pretendevano che gli ecclesiastici i quali sottomessi si erano alle leggi dello stato avessero a temere lo sdegno vendicativo di quelli che appellati venivano refrattari, poiché in parecchie comuni dicevano essere stati perseguitati, assassinati, e per conseguenza essi volevano si togliesse ai preti ostinantisi a rifiutare il giuramento la pensione dall’ assemblea costituente loro accordata a titolo di antichi titolari, e fossero posti sotto la sorveglianza dei dipartimenti; e qualora avessero eccitato qualche .turbolenza religiosa, venissero deportati in America. Alcuni deputati moderati invocavano la libertà de’ culti, la tolleranza, l’umanità; ma l’assemblea non ne volle sapere, e decretò contro i preti, tumultuando, nel 29 novembre 1791, tutto quanto vollero i repubblicani (2). (1) Fu nello stesso giorno 14 novembre 1791, che Pethion venne nominato maire della città di Parigi. (2) Nello stesso giorno, 29 novembre 1791, un messaggio dell’assemblea invitava il re a domandare spiegazioni ai principi dell’impero germanico circa le raunate ed i preparativi guerreschi che i principi od altri emigrati francesi facevano in Alemagna.