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vanta leghe che li separavano dai navigli, ed in quest’intervallo vissero soltanto di radici e d’erbe. Durante questa marcia due officiali Giovanni Arias c Gaspare di Sotelo concepirono il progetto d’irnpadronirsi dei navigli per correre su quelli ch’erano impiegati al commercio delle In* die. Uccisero il generale, ma venuti a contesa pel comando, il primo trionfò del rivale, a cui nullameno riuscì con un piccolo numero d’uomini d’impadronirsi del San Patirò. Queste discordie furono ad essi funeste, perchè de la Isla, assistito dai marinai che non avevano preso parte alla ribellione, sorprese gli ammutinati e s’impadronì dei navigli. Tradusse allora i due capi innanzi al consiglio di guerra che li condannò al taglio della testa con sci de’ più colpevoli. Altri sei vennero abbandonati sulla costa, ed eletto Giovanni Mori capitano del San Pcdro3 la spedizione mise alla vela per alle Indie Occidentali. La Capitana avendo naufragato nella baia di tutti i Santi sulla spiaggia del Brasile, il suo equipaggio forte di cendieci uomini venne assalito dagl’indigeni, salvandosene soltanto venti che guadagnarono il San Pedro, il quale dopo un lungo viaggio giunse ad Ispaniola (i).
    Avendo il re col ritorno del naviglio intesa la morte di Mendoza, ne spedì due altri ed un galione carico d’ armi e di munizioni sotto il comando dei capitani Alonzo de Gabrera c Lopez d’Aguiar, ed elesse don Giovanni d’ Ayolas governatore della Piata. Sei religiosi francescani partirono colla spedizione per travagliare alla conversione degl’indigeni, e vi si unì una commissione incaricata d’ accordare il perdono del re agli spagnuoli che durante la carestia aveano mangiato carne umana, e per ¡sfuggire ai castighi s’ erano ritirati appresso i selvaggi. Cabrera era autorizzato, nel caso in cui trovasse lo stabilimento della Piata abbandonalo, di superare Io stretto e di darsi al commercio. Questo convoglio eli’ avea messo alla vela alla fine dell’anno 153y, non giunse al suo destino che nel i53t>. Uno dei navigli die’fondo a Ruenos-Ayres due settimane dopo l’evacuazione di Ruen Esperanza; e l’altro con ducento uomini a bordo approdò all’isola di Santa Ca-
      (1)	Errerà, dee. V, lib. VII, cap. 5; lib. Vili, cap. 8, e lib. X, cap. 7,