38 CRONOLOGIA STORICA Dopo questa battaglia, clic fu data verso la fine di novembre. Garzia penetrò nella valle d’Arauco e la (lotta Costeggiò lungo la costa colle provvigioni. Gli scorridori del suo esercito trovarono in una borgata deserta un cannone eli’era stato colà perduto da Villagran e che trasportarono al campo. Al suo arrivo a Melirupu, don Garzia fece applicare alla tortura varii prigionieri per procurarsi notizie di Caupolican, ma nulla ne poti ritrarre. Questo generale, udite tali crudeltà, gli mandò a dire che gli recherebbe egli stesso sue nuove il giorno appresso. Ed infatti allo spuntare del giorno si avanzò alla testa del suo esercito ordinato in tre lince. I guerrieri della prima, comandati dalle stesso Caupolican, erano armati di lancie c di mazze pesanti. Sostennero l’urto della cavalleria e la misero in disordine: ma nel momento in cui la vittoria si dichiarava pegli araucaniesi uno dei loro battaglioni comandato da Lincoyan e da Ongolnio, assalito e sbaraglialo da un corpo di riserva, si ripiegò sugli altri e sparse il disordine nelle loro file. f ondazione della città ili Canctc. Prima di abbandonare Melirupu, il generale spagnuolo fece impiccale dodici ulmcn agli alberi che circondavano il campo di battaglia. t>. _» _ jucapei C(] essendo giunto 1558 una città cui chiamò Cauete (Canneti a) dal nome della sua ¡¿miglia (i); ed avendola fortificata, vi lasciò una gucrnigione sullo il comando di Vclasco y Rcinoso c parli per all’imperiale. Frattanto Caupolican aveva riunito il senato in un luogo isolato nel centro delle Cordigliere. Impegnò egli i suoi compatriotti ad incendiare i loro villaggi, a devastare i loro campi, a sradicare gli alberi fruttiferi, e non lasciare ri foglie nè verdura per ornare le tombe, ed a risolversi di vivere di radici salvatichc. Quest'era, diceva egli, il solo mezzo di trionfare degli spagnuoli. Ma gli araucaniesi, scoraggiati dai loro numerosi disastri, non vollero acconsentire stato vinto, costruì colà nel (i) Sul Lrbo, a 3'° ’>4 Hi latitudine sud, «econdo Coleii. Aliedo non ne parla punto.