DELL’ AMERICA * 479 tore di Guayaquil, eli’era stato catturato da un corsaro di Rucnos-Ayrcs. Essendosi poscia diretto verso il nord, fu arrestato da un vascello da guerra inglese, il Brazen, clic lo condusse ad Antigoa, ove il suo naviglio fu confiscato, a pretesto che avesse violato le leggi di navigazione. 1816-1817. Invasione dei portoghesi nella Banda orientale. Aveva il governo, come già fu detto, cominciato le ostilità contra Artigas, però col disegno di condurlo a negoziare la pace. Il generale Relgrano ebbe ordine di rassegnare il comando a Dias Velas ch’era marciato con alquanta truppa sopra Santa Fè, ed Alvarez doveva dismettersi dalla carica. Antonio Ralcarce, che fu per un momento direttore, fece altri inutili sforzi per terminare la contesa con Artigas. Approfittando i portoghesi di questa favorevole circostanza, ragunarono un esercito forte di circa diecimila uomini nella provincia di Rio Grande, c sotto gli ordini del generale Carlo Federico Lecor si recarono in tre divisioni nella Randa orientale. Gli abitanti che temevano di passare sotto il dominio del Portogallo proposero la loro unione colla confederazione della Piata e si formarono poscia in corpi di volontari!. Don Giovanni Martino Tuyrredon ch’era alla cima del governo protestò contra 1’ invasione dei portoghesi e richiese che il loro generale ritraesse le truppe. Nella sua risposta del 27 novembre 1816 il generale Lecor dichiarò di non avere alcuna intenzione ostile contra il territorio delle Provincie Unite; unico scopo della sua marcia essere quello di far cessare i disordini sulla frontiera del regno del Rrasile e di occupare un paese abbandonato all’anarchia; non potere questa necessaria misura risvegliare alcuna inquietudine nel governo di Buenos-Ayres, posciach’era dessa eseguita in un territorio che s’era dichiarato independente da quello della costa occidentale. 1816. Nella seduta secreta del congresso di Tucuman tenuta il 4 settembre, fu risoluto di spedire don Miguel Yrigoyen al Rrasile a fine di conoscere a fondo le intenzioni di quella corte. L’inviato doveva entrare in comunicazione con don Nicola Errerà a cui mostrerebbe i ricevuti poteri di trattare col comandante in capo delle truppe