9S CRONOLOGIA STORICA morì il conte della Conquista, e don J. Rosa* venne no* minato in suo luogo. Frattanto il popolo delle varie città che s’era recato a Santiago per procedere all’elezione de’ suoi rappresentanti, provò il 14 aprile alcuni ostacoli per parte del partito regio. Don Tommaso Figueroa, che si recava a Buenos-Ayres per la strada della Cumbre con quat-trocent’uomini per soccorrere i regii di quel paese, si lasciò persuadere da cinquanta dragoni, che rinvenne a Casa Bianca, di mettersi alla testa del partito regio e marciare in tutta fretta sovra Santiago per disperdere l’assemblea del popolo. Ne seguì un combattimento nella gran piazza di quella città nel quale cinquantasei persone perdettero la vita; ma i regii furono astretti alla ritirata, ed il capitano Figueroa che avea cercato asilo nel convento di San Domingo ne fu tratto e fucilato il giorno appresso per ordine della giunta che pronunciò la pena del bando conira gli altri cospiratori. Il giovane J. M. Carrera, figlio del segretario di quella giunta, s’era distinto nella pugna. II congresso costituito in assemblea legislativa nel giugno 1811 aprì la sessione con un decreto che accordava agli spagnuoli malcontenti del nuovo ordine di cose uno spazio di sei mesi per uscire dal paese e disporre delle loro proprietà. Dichiarò nel tempo stesso che l’erario pubblico fornirebbe quind’innanzi il trattamento ai curati e che tutti i figli degli schiavi del Chili e quelli di questi ultimi che verrebbero a stabilirvisi sei mesi dopo la pubblicazione di questo decreto, riceverebbero la libertà. Stabilì pure regolamenti per l’interna amministrazione del paese. Quest’assemblea depose la giunta ed affidò il potere esecutivo ad un consiglio di tre membri, cioè don Giovanni Martinez Rosas, don Martino de Incarnada, e don Mackenna. Don Giovanni Miguel Benevento sostenne provvisoriamente le funzioni di Martinez Rosas, obbligato di rimanere alla Concezione per acquietare i clamori di quegli abitanti che volevano che la loro città fosse la sede del governo. Questa pretesa eccitò un grande spirito di partito nelle provincie del sud i cui abitanti si vantavano di avere maggiori talenti, attività e ricchezze dei loro com-patriotti delle provii—ie centrali, ma questi avevano sovr’ essi il vantaggio del numero, e la loro pretesa era soste-