34 CRONOLOGIA STORICA alla testa di ccnnovantasei sp.ignuoli c mille ausiliarii ed andò a piantare il suo campo a tre leghe da quello di Lau-laro, il quale con una novella finzione voleva dargli la speranza di ridurlo colla fame. Erasi a ciò trincierato in una pianura paludosa ili piccola estensione, circondata da monti cd attraversata da profondi canali eli1 egli avea fatto scavare per arrestare i cavalli e che servivano nel tempo stesso per trattenere le acque. Il suo disegno era di piombare inopinatamente sugli spagnuoli, allorché lo bloccassero più dappresso, e di esterminarli. Discoprì però Villagran questo disegno, c levato il campo rientrò a Santiago. Lau-taro dal suo canto evacuata la sua forte posizione marciò verso Arauco, e giunto in una pianura bagnata dal mare vi costrusse alcune trincee e vi si fermò nell1 intenzione di ripigliare, secondo le circostanze, i suoi disegni sovra Santiago. Avendo Villagran ricevuto dall1 Imperiale un rinforzo di truppe spagnuole e di quattrocento indiani si mise di nuovo in campagna. Instruito della posizione di Lautaro marciò lungo il mare e giunse alla punta del giorno al campo nemico; ma in quel momento il valoroso Lautaro (i), accorso sugli spalti per osservare i movimenti degli spa-guuoli, fu ucciso da una freccia scoccatagli da un indiano della truppa di Villagran. Questi approfittò di tale circostanza per dare l1 assalto al campo, ove penetrò non ostante la resistenza degli assediati clic si fecero tutti uccidere sino all1 ultimo piuttosto di arrendersi. Una sola persona sfuggì alla carnificina, cioè la bella Guacolda, sposa di Lautaro, eh1 era caduta ferita a canto ad esso. Non si potè però risolvere a sopravvivergli, ed impadronitasi della sua daga, si trapassò il cuore e spirò sul corpo del suo sposo. Villagran distrusse la fortezza e riprese il cammino di San- (i) I suoi nemici medesimi, dice Molina, hanno vantato il suo valore ed i militari suoi talenti e l’hanno paragonato ni più celebri generali del mondo. Non è giusto, dice l’abate Olivarez (Storia del C/u'le, lib. II, cap. a4), di deprimere il merito di quegli che avremmo collocato nel novero degli eroi, se fosse stato nostro alleato. La maniera la più degna di celebrare le alte geste del Viriatus spagnuolo è di presentare in tutto il suo splendore la gloria drll’americano Lautaro, il quale, al pari di Villagran, combatteva valorosamente per la causa della sua patria.