CRONOLOGIA STORICA battimento, per impadronirsi di quella gola, ed essi vi giunsero prima degli spagnuoli i quali, incapaci di resistere più a lungo, furono tutti uccisi a colpi d’accetta. Non ¡sfuggirono clic tre indiani, che ripararono in una caverna, e Valdivia ed un prete che furono fatti prigioni ed attaccati ad un albero per tutto il tempo che durò ¡I massacro. Essendo stato Valdivia condotto innanzi a Caupolican, Lautaro eli’ era stato suo paggio intercedette per lui ; ma mentre deliberavasi sulla sua sorte, un vecchio 1’ uccise con un colpo di mazza. Alcuni storici pretendono che Valdivia sia perito colle armi alla mano; ed altri che fosse fatto prigione e che un capo indiano lo mettesse a morte versandogli dell’oro fuso nella gola e dicendogli: «saziati adunque dell’oro di cui fosti cosi avido » ; ed aggiungesi che le sue ossa fossero convertite in flauti e trombette. Valdivia avea acconsentito alla morte d’ Atahualpa, ultimo re del Perù. Giusta la testimonianza del capitano Francesco de Rievos che giunse dal Chili al Perù poco tempo dopo quest’ affare, gl’indiani tagliarono un pezzo di carne dai corpi di Valdivia e del sacerdote c li arrostirono e mangiarono, mentre l’ultimo ascoltava la confessione del primo. Ercilla dice che Valdivia domandò a Caupolican la vita, promettendo di non attentar più alla libertà degli araucaniesi, e che questo capo era disposto a perdonargli allorché un vecchio suo parente lo percosse sul cranio con un enorme tronco di ginepro. Questa battaglia ebbe luogo il 3 decembrc i552, secondo G. della Vega e Molina; giusta le decadi di Errerà, l’azione ebbe luogo nel i554- Gli storici spagnuoli non vanno pure d’accordo sul numero dei soldati della loro nazione che si trovavano a questa battaglia. Gli uni dicono che non vi erano che dugento spagnuoli c cinquemila ausiliarii indiani, ed altri che non oravi che la metà di questo numero. Della Vega assicura che Valdivia si mise in campagna con cencinquanta cavalli. Errerà al contrario racconta non aver egli avuto, partendo per a Tucapel, che cinquantatre soldati e domestici; ma che scrisse d’ Arauco a tutti i comandanti di città d’ inviargli le truppe di cui potessero disporre. La forza del nemico era di nove in diecimila uomini. Giusta Ovaglio i