i66 CRONOLOGIA STORICA dopo che fu nel 1817 promulgata e durante i sei anni dell’amministrazione del direttore don Bernardo O’Higgins le risorse dello stato supplirono a tutte le spese. L’apertura dei porti accrebbe considerabilmente le rendite della dogana, che essendo nel 1817 di trecensettantamiia dollari ascesero nel 1819 ad un milione quattrocensessantaseimila cinquecentosettantuno. Furono contratti imprestiti coi negozianti inglesi, mediante buoni ricevuti alla dogana in pagamento delle gabelle d’entrata sulle merci del loro paese. Si riuscì pure coll’aiuto di alcune imposizioni straordinarie a fornire a tutti i bisogni del governo. Tuttavia, siccome i pubblici danari erano dati in ipoteca a questi negozianti, l’erario mise in circolazione biglietti pagabili alla dogana e le di cui rendite non poterono ben presto bastare a tutte le domande. I possessori di questi buoni non poterono convertirli in danaro, che facendoli scontare con fierdita dai negozianti inglesi, i quali ne ritiravano il va-orc soltanto col darli in pagamento delle gabelle d’entrata sulle mercanzie che introducevano. Questi buoni perdettero in breve da trenta a cinquanta ed anche a sessanta per cento sino verso la fine del 1821, in cui erano la maggior parte riversati, ed essendo quasi estinto il debito si vendevano al pari; ed il debito oscillante del governo si trovò ridotto da ottocentomila a cinquantamila dollari. Quantunque il Chili non fosse aggravato di alcun debito pubblico, si credette tuttavia dover negoziare a Londra nel 18 maggio 1822 un prestito di un milione di lire sterline « per riformare il sistema finanziario, per trarre dal paese tutti i vantaggi che promettono la varietà delle produzioni del suo territorio, l’estensione delle sue coste e l’industria de’suoi abitanti, e per applicare all’agricoltura ed all’escavo delle miniere i miglioramenti che vi sono stati introdotti ai nostri giorni, li numero ed i fondi del rescate saranno aumentati nel distretto delle miniere; c tutte queste misure non possono ch’essere utili alle rendite pubbliche ed alla nazionale prosperità ». Il direttore O’Higgins ricercò don Jose Santiago Por-talis, intendente della zecca di Santiago, di assicurarsi se questo prestito fosse o no necessario. « Quanto a me, di-cev’egli nella su^ lettera del i5 aprile 1822, penso che