CRONOLOGIA STORICA marciò di là contra Tucapcl, la di cui guernigione forte di quaranta uomini, comandati da Martino d’Erizar, fu pure costretta di ripiegarsi sovra Purrn. Alla nuova di questa rivolta Yaldivia avea fatto partire Diego Maldonado con sei uomini per a Tucapel, ma era già troppo tardi, allorché esso colà giunse, poiché il forte era ridotto in cenere, e fu esso ben contento di potersi salvare con perdita di tre de’suoi. Avendo Valdivia costrutto un forte difeso da buone palafitte per proteggere i minatori spagnuoli ed i ventimila indiani che lavoravano nelle miniere^ marciò con tutte le truppe disponibili contra gli araucaniesi. Giunto in vicinanza a Tucapel trovò Caupolican accampato sulle sue ruinc. Si stabilì egli a Coton donde spedì il capitano Diego Doro con dieci soldati per riconoscere 1’ inimico; ma avendoli gli araucaniesi sorpresi e fatti prigioni, tagliarono a tutti la testa e la sospesero ai rami degli alberi. Gl’ indigeni credevano dapprincipio che la cavalleria spagnuola fosse invulnerabile, e le scariche dell’artiglieria c della moschctteria inspiravano loro il maggior terrore. Ma Valdivia disperdendo le sue genti nelle nuove città discoste le une dalle altre e riunendo gl’indiani nelle miniere, procurò loro un’occasione d’assicurarsi essere gli spagnuoli al pari d’essi mortali. Frattanto i vassalli di Valdivia stanchi di pagargli un tributo in oro di centomila pesos e disgustati dal faticoso lavoro delle miniere aveano formato da qualche tempo il disegno di scuotere il giogo degli spagnuoli ; ma ne li a-vca trattenuti l’impossibilità di mantenersi in aperta cam- 1 lagna contra i cavalli. Un vecchio capitano sdegnato del-a viltà de’suoi compatriotti si recò un giorno sovr’un’ alta eminenza per contemplare i suoi formidabili avversarli. "Vide gli spagnuoli in piccolo numero e molto ristretti mentre i guerrieri indiani occupavano una vasta estensione di terreno. Essendo passato nel campo di questi ultimi convocò un consiglio di guerra ; e fatto il racconto di tuttociò che gli era accaduto fino a quel giorno, chiede loro come possono cencinquanta uomini resistere a dodici o tredicimila. Questi spagnuoli, continua egli, che avete dinanzi, sono essi mortali come voi, od immortali al paro del sole e