DELL’AMERICA 309 vennero da Ruiz Diaz Melgarejo trasferiti nella città chiamata Ciudad Real, tre leghe più sopra, al confluente del piccolo fiume Pequeri, e furono donati quarantamila indiani agli abitanti (1). Verso quel tempo Irala ricevette dal consiglio delle Indie l’ordine di dillerire la fondazione di nuovi stabili-menti tra gl’indigeni. Avendolo pubblicato, fece partire per alla Spagna il regidor don Pietro de Molina per appoggiare i propri interessi. Operò poscia la divisione delle terre e credendo la sua autorità bene raffermata concesse terre a’portoghesi e ad altri stranieri, in opposizione agli ordini dell’imperatore. Fece pur eseguire due regolamenti die inceppavano il commercio degli spagnuoli cogl’indiani. Quest’ultimi si sollevarono e de Chaves, spedito per punirli, li costrinse con facilità alla sommessione. Una spedizione composta di tre navigli avente a bordo il vescovo Pietro della Torre, alcuni uomini, armi e munizioni, giunse dalla Spagna nel i555 sotto la condotta di Martino d’Urua procuratore della provincia e portatore delle cedole regie che continuavano ad Irala l’esercizio della sua autorità e gli permettevano di disporre delle comendadores in favore di quelli che avevano contribuito allo stabilimento della colonia. Nel i55^ il governatore Martinez fece partir Nuflo de Chaves con ducencinquanta soldati e tremilacinquecento indiani per andar a formare uno stabilimento appo gli xa-rayi. De Chaves non trovando sito opportuno, marciò verso l’ovest e giunse sul territorio dei chiquitos (2) che si presentarono per disputargliene il passaggio. Prese allora un’ altra strada e li rinvenne di bel nuovo imboscati dietro una forte palafitta circondata di trincee munite di punte d’un legno durissimo, ed armati di freccie, dardi e picche. Dopo aver sostenuto 1’ assalto con coraggio si diedero finalmente alla fuga. La perdita degli spagnuoli e degl’ indiani alleati fu ragguardevole, perchè tutti quelli ch’era-110 rimasti feriti, anche leggermente, morirono in capo a (1) Cbarlevoix, Storia del Paraguay, lib. II, pag. ia3. (□) Ovvero uomini piccoli. Furono cosi chiamati a motivo della pic-cioltxza delle loro capanne.