DELL’ AMERICA 167 gli avvantaggi che ne risulteranno non saranno proporzio-nati al debito che andiamo a contrarre. Un uomo di Stato celebre ha detto, ed è pur questa la mia opinione, che i progressi d’una nazione non dipendono dalla copia dell’ oro che possede, ma bensì dall’energia e dall’intelligenza de’suoi abitanti, dallo sviluppo delle particolari sue ricchezze eh'è sempre l’opera del tempo, e da-quello delle loro facoltà intellettuali, che non si ottiene col danaro, ma coll’industria figlia della necessità e coll’applicazione incoraggiata dall’onore. D'altronde, seguendo l’ordine naturale delle cose, i destini del Chili saranno stabiliti prima che il suo agente a Londra possa ricevere l’autorizzazione d’ ipotecare le sue risorse ». Tuttavia questo prestito venne negoziato a Londra da don Antonio Jose de Yrrisari, ministro plenipotenziario del governo chilese, colla casa Ilullet e compagni, ed altri banchieri di Londra e Parigi; e stipulato mediante diecimila buoni pagabili al portatore coll’interesse del sei per cento, assegnando a! riscatto le rendite dello stato, valutate, giusta il prodotto degli anni precedenti, a quattro milioni di dollari, ovvero ottocenmila lire sterline. Furono particolarmente assegnati al pagamento dell’interesse ed al riscatto del debito i rami delle rendite seguenti: la rendita netta della zecca montante a trecenmila dollari all’anno; e quella della contribuzione territoriale di ducencinquantamila dollari. Il governo del Chili s’impegnò di pagare tutte le spese di negoziazione ed altre del prestito che ascese a quattrocenmila dollari all’anno, compreso l’interesse e gli altri oneri. Sotto l’amministrazione del generai Freire trovandosi il governo impossibilitato ad adempiere i suoi impegni, propose a varii negozianti del paese, ad alcuni proprietà-rii di Santiago ed agli agenti commerciali inglesi di dar loro per vent’anni il monopolio del tabacco (estatico), e-sercitato in addietro dalla corona, a condizione che pagherebbero l’interesse di questa somma. Assicurava ad essi il privilegio esclusivo d’importare quest’articolo, e di coltivarlo se ciò preferissero; di venderlo al prezzo cui vorrebbero; e prometteva ad essi inoltre il commercio esclusivo del vino, dei liquori esteri e delle altre derrate com-