46a CRONOLOGIA STORICA Erimcre gli eccessi clic egli commetteva, crasi ¡(istituito a uenos-Ayres un corpo provinciale, denominato blendingues. Artigas, a sollecitazione di suo padre, ricevette il perdono ed in seguito una nomina nello stesso corpo, dopo d’aver passato quasi vent’anni nel mestiere di pastore. Essendosi dunque posto dal lato degl’indipendenti, si unì al generale don Josè lìondeau. Questi due generali riportarono dapprima alcuni vantaggi sulle truppe regolari, che perdettero le città di Minas, San Carlos e Maldonado e le disfecero inñne completamente, nel maggio 1811, a las Piedras, ove gl’insorti, sotto il comando di Artigas, batterono milleducento uomini dell’esercito di Elio, quantunque questi avessero il vantaggio del terreno, del numero e della disciplina. Elio rinchiuso in Montevideo dimandò soccorso al Rra-silc. Il governo di questo paese, allo scopo di conservare la integrità dei possessi di Ferdinando VII, si proponeva di prender possesso di questa parte del territorio dell’America meridionale; e per assicurare i diritti che potevano appartenere alla principessa Carlotta, inviò truppe sotto il generai Sousa per fare un’invasione nella parte orientale del loro territorio. I portoghesi si avvicinarono a Montevideo; ma fu convenuto, in un trattato tra questa città e la capitale, che se le truppe di Buenos-Ayres volessero levar l’assedio e ritirarsi dietro il Paraguay, i portoghesi avrebbero evacuato la Randa orientale: ma questi ultimi essendo determinati ad impadronirsi di Montevideo, la guerra ricominciò. Frattanto il generai Rondeau trasportò il suo quartier generale a Mer-cedo per investire Montevideo. Èlio allora si decise a proporre un accomodamento; ma mentre la giunta deliberava sopra questa proposizione, ricevette essa la nuova che il Paraguay s’era dichiarato in suo favore, e dimandò l’intera sonimessione di Elio. Questi inviò Michclena con una squadra di cinque navigli per bloccare il porto; ed avendo egli annunciato alla giunta la sua messione, gli rispose dover esso ricevere lezione da un popolo, il cui coraggio i cui spedienti erano incalcolabili. L’isola di Rotas fu allora presa da don Giovanni Jose Quesada, che l’abbandonò dopo averne levato i cannoni e tolti venti quintali di polvere, divenuti utilissimi per l’esercito che assediava Montevideo.